Diavolerie dell'algoritmo

“Ma chi chez** lo conosce?”. Lino Banfi censurato abbatte Zuckerberg

L’attore a valanga contro la “censura” dei social media: il linguaggio “banfiota” considerato troppo colorito per Facebook

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Lino Banfi

L’amatissimo attore italiano Lino Banfi ha deciso di far sentire la sua voce riguardo alla chiusura improvvisa del gruppo Facebook “Noi che amiamo Lino Banfi”. In una lettera aperta al Corriere, Banfi ha espresso il suo disaccordo con la decisione di “Mark Zuckerberg” e dei suoi algoritmi. “Chiudete subito Banfi!” è l’ordine che l’amato attore immagina essere stato impartito da Zuckerberg, portando alla cancellazione del gruppo dedicato a lui e costringendo i suoi fan a ricominciare da zero.

Il gruppo, come racconta lo stesso Banfi, era un luogo in cui “sono davvero tante le persone di tre generazioni e di inizio di una quarta, che fanno e pubblicano cose bellissime in mio onore”. Era un posto in cui gli ammiratori di Lino Banfi si scambiavano idee, video, messaggi, usando il cosiddetto linguaggio banfiota, cioè le espressioni e i modi di dire resi celebri dall’attore nei suoi film e programmi televisivi.

Tuttavia, secondo quanto riportato dall’attore, è proprio questo linguaggio colorito a essere stato l’ostacolo. Espressioni come “Porca putténa, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo” o “Picchio De Sisti” sono state ritenute offensive dal sistema di controllo di Facebook, portando alla chiusura del gruppo.

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Banfi, con il suo stile inconfondibile, ha rivolto la sua rabbia proprio a Mark Zuckerberg: “Ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi chezzo lo conosce?”. E quello che appare come un semplice sfogo, si trasforma in una vera e propria “dichiarazione di guerra” in stile banfiota all’imprenditore statunitense: “Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHEZZO! CHEPO DI CHEZZO! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! PORCA PUTTÉNA per tre volte e, dulcis in fundo: MI SONO ROTTO LE PELLE. E adesso fatemi pure arrestare”.

In chiusura della sua lettera, Banfi invia un messaggio anche a Elon Musk, rivale di Zuckerberg nella corsa al titolo di persona più ricca del mondo, chiedendogli di “dire al tuo rivale di lasciare in pace il nonno nazionale”. Con il suo tipico humour e la sua irriverenza, Lino Banfi ha lanciato un segnale forte riguardo alle decisioni unilaterali di chiusura di gruppi su Facebook. Un messaggio che sicuramente non passerà inosservato.

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