Cultura, tv e spettacoli

Ma chi se ne frega se Giambruno bacchetta il ministro tedesco

Il compagno della premier a Lauterbach: “Troppo caldo in Italia? Stai a casa tua”. E i media ne montano un caso

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Andrea Giambruno è un conduttore Mediaset, non “il compagno di…”. Ed era in studio a Rete4, non ad un evento pubblico con Meloni, quando ha replicato alla sparata del tedesco Karl Lauterbach. Stava cioè facendo il suo lavoro, bene o male che sia, commentando l’uscita di quel ministro che aveva patito a tal punto la calura di Roma da decretare la fine del turismo nel Sud Europa e nel Belpaese, da sempre meta di sollazzo estivo dei facoltosi mangiatori di crauti (se po dì?).

In fondo sull’argomento da giorni si sprecano commenti e ironie. Tipo: “Ditegli che se non indossa i calzini sotto i sandali soffre meno il caldo”. Trattasi di dibattito estivo, di quelli che piacciono sotto l’ombrellone tra un bagnetto e una partita a bocce. Oggi Giambruno è tornato sulla notizia e ha sintetizzato, magari in maniera netta e senza troppi fronzoli, quello che istintivamente avrà pensato la gran parte degli operatori turistici italiani: “Sono 20-30 anni che in qualche modo i tedeschi ci devono spiegare come dobbiamo vivere noi. E se non ti sta bene te ne stai a casa tua, eh”. Fine. Poi ha aggiunto: “La Merkel sta qua, lui sta sempre qua, se non ti sta bene stai a casa tua. Stai nella foresta nera, stai bene, no?”.

Per approfondire

Niente di grave. Se non fosse che la vita sentimentale di Andrea Giambruno ha fatto schizzare la “notizia” – se proprio così vogliamo chiamarla – dai colonnini delle rubriche estive alle home page di tutti i siti. Repubblica ci apre l’edizione online. Il Corriere le va dietro. Anche se non si capisce per quale motivo Meloni dovrebbe rispondere delle opinioni liberamente espresse dal suo compagno in orario di lavoro, non facendo questi parte dello staff presidenziale. Semmai sarà l’editore a intervenire, no? A maggior ragione in un Paese come l’Italia dove, da sempre, il ruolo della first lady o del first gentleman non ha alcuna rilevanza pubblica se non per le classiche foto di rito alla cerimonia del giuramento. O alla prima della Scala.

Sintesi: chi se ne frega di quello che dice Giamabruno. O meglio: magari parliamone, ma trasformarlo in un caso politico da prime pagine sembra un tantino esagerato. Il giornalista sarà pur libero di dire ciò che vuole, anche se condivide un tetto col premier nostrano. Che poi fa sorridere veder sollevare cotanta polemica sul nulla proprio nel giorno in cui gli stessi media sopra citati, Repubblica e Corriere, ma pure la presidente Marinella Soldi, difendono a spada tratta le opinioni liberamente espresse da Roberto Saviano e che gli sono costate (grave errore dell’azienda) la cacciata dalla Rai. E pensare che Giambruno non ha definito nessuno “bastardo” né ha conferito ad alcuno il titolo di “ministro della Mala Vita”. E forse sta tutto qui l’errore.

Giuseppe De Lorenzo, 27 luglio 2023