Il generale Roberto Vannacci, attualmente europarlamentare eletto nelle file della Lega come indipendente, si ritrova nuovamente sotto i riflettori per un suo libro. Stavolta si tratta del secondo tomo, quel “Il Coraggio vince” che ha fatto seguito al best seller “Il mondo al contrario”.
I fronti aperti per l’ex militare della Folgore sono due. Il 25 settembre è prevista l’udienza al Tar contro la sospensione di 11 mesi notificata lo scorso 27 febbraio a seguito della pubblicazione del primo libro. Ma, stando a quanto riporta Repubblica, in ballo ci sarebbe anche un altro fascicolo – simile al primo – dovuto alla stampa della seconda fatica letteraria. Secondo il quotidiano, il rischio stavolta è che Vannacci venga retrocesso al grado di “militare di ultima classe”. E addio stellette di generale.
Possibile? L’avvocato di Vannacci, Giorgio Carta, frena decisamente sull’ipotesi, sostenendo che il generale affronta e affronterà tutte le accuse con serenità, fiducioso di non aver infranto nessuna regola dell’Ordinamento Militare, inclusa la norma sull’espressione pubblica dei militari. “In riferimento alla notizia apparsa oggi sulla stampa, si precisa che il generale affronta il nuovo procedimento disciplinare in questione con l’assoluta serenità e la consapevolezza di chi ha sempre agito nel rispetto delle regole e delle procedure previste dall’ordinamento militare. Confida pertanto che la correttezza e l’integrità che da sempre contraddistinguono il suo operato saranno nuovamente riconosciute dalle autorità competenti”. Va detto che al momento l’avvocato e Vannacci sanno poco di questo procedimenti. “I dati disponibili – spiega Carta – sono limitati, in quanto non è stato ancora fatto accesso alla relativa documentazione. Tuttavia, è possibile affermare con convinzione, ancor più rispetto al precedente procedimento disciplinare, che il generale Vannacci non ha trattato nemmeno nel secondo libro argomenti riservati di servizio e non è quindi incorso in alcuna violazione dell’articolo 1472 del Codice dell’Ordinamento Militare, il quale stabilisce i limiti entro cui un militare può esprimersi pubblicamente”.
Ogni chiarimento, comunque, Vannacci intende darlo solo nelle sedi preposte. “Piuttosto – sottolinea l’avvocato – sorprende che la stampa sia a conoscenza di un procedimento disciplinare in corso, di natura spiccatamente interna, trattandosi questa certamente di notizia riservata, mai divulgata dall’interessato e a conoscenza dei soli funzionari pubblici direttamente interessati per ragioni di ufficio. Si auspica pertanto che venga mantenuto il necessario riserbo su questioni così delicate, nel rispetto della trasparenza e della correttezza che devono contraddistinguere la materia disciplinare. Si precisa, infine, che, così come per il primo procedimento, ogni eventuale sanzione sarà impugnata nelle opportune sedi giurisdizionali nazionali ed europee, essendo nuovamente in discussione la libertà di manifestazione del pensiero”.
Il generale in questo momento, dopo l’elezione al Parlamento Europeo, si trova in aspettativa. Ma non è detto che una volta concluso il suo percorso politico non possa tornare a vestire l’uniforme in servizio militare attivo. “Sono estremamente sereno e sempre più convinto della correttezza delle mie azioni. Mi sono sempre comportato correttamente”, ha fatto sapere intanto Vannacci.