Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato in modo acceso il tema dei semafori inclusivi a Vienna e alcune notizie giudiziarie italiane. “Allora ragazzi – ha esordito il conduttore – iniziamo con due notizie che apparentemente non c’entrano nulla con la strettissima attualità italiana ma sono molto significative di come tira ancora il vento in Italia ma anche in Europa. La prima notizia è questa: mi giunge una novella dall’Austria, da Vienna. Mi dicono che esistono a Vienna i semafori inclusivi, i semafori inclusivi. Porca tro*, con due donne che si tengono per mano, due uomini che si tengono per mano. I semafori inclusivi, l’immortacci vostra, vi siete inventati i semafori”.
Proseguendo, Cruciani ha espresso il suo forte disappunto per una sentenza del Tribunale di Treviso: “Ora ho superato io questa fase per carità di Dio. Ho già superato. Il Tribunale di Treviso ha condannato un povero Cristo a pagare diecimila euro. Diecimila euro? Perché ha tradito la moglie. Cioè nella causa di divorzio. Ti pare strano che inizio con queste notizie ma sono ancora significative. Poi parlano di maschilismo. Ha tradito la moglie, il Tribunale di Treviso per i danni morali. Diecimila euro. Condannato. Ancora viviamo in questa epoca”.
Il conduttore ha poi commentato una vicenda politica: “Altra notizia mi dicono che il consigliere della Salis, apprendo dai giornali della destra, che Parezzo definirebbe i giornali delle destre, che il consigliere della Salis avrebbe difeso chi ha bruciato il fantoccio della Meloni. Ora io lo ripeto ancora una volta. Libertà di bruciare i fantocci., ma non mi vengano a parlare di un gesto democratico inclusivo, buonista.”
Infine, Cruciani ha commentato il risarcimento riconosciuto agli immigrati che erano a bordo della nave Diciotti: “Ancora una cosa a proposito del risarcimento, che al contrario di quello che diceva Parezzo sarà sicuramente più sostanzioso, degli immigrati che erano a bordo della nave Diciotti. Chissà perché gli italiani che sono stati spesso ingiustamente ristretti a casa durante il periodo del Covid, ristretti a casa, sì in quel caso sequestrati dallo Stato, non hanno ricevuto un euro. Voi direte non c’entra niente, come no? Siccome si parla di sequestro, siccome si parla di trattenimento, gli italiani durante un periodo durato mesi, anni eccetera sono stati, alcuni di essi sequestrati a casa dalla legge e nessuno ha avuto mezzo euro di risarcimento.”