Macron getta la maschera: “Voglio rompere le p… ai no vax”

Il presidente francese si scaglia contro i non vaccinati: “Voglio farli incazzare”

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Emmanuel Macron getta la maschera. Ha deciso che non intende “mettere i non vaccinati in prigione” (bontà sua) né si propone di “vaccinarli con la forza” (misericordioso lui). Vuole solo, si fa per dire, “rompergli le palle”, cioè tecnicamente rendergli la vita impossibile, fare in modo che non possano far altro che vegetare rinchiusi in casa come topi in trappola.

Macron e le palle dei francesi non vax

Nell’ultima intervista concessa a Le Parisen, il presidente ha utilizzato l’espressione “emmerder”, cioè rompere le palle, far incazzare, una parola non propriamente delicata, già usata da Georges Pompidou nel 1966 contro la burocrazia parigina, che può sfuggire durante un evento “a braccio” non certo all’interno di un’intervista scritta. Sintomo che Macron voleva dire quel che ha detto, cioè dichiarare guerra alle palle dei francesi non vaccinati. Intende proprio fracassarglieli, i testicoli, trasformargli la vita in un inferno un po’ come sta facendo il governo italiano con i cittadini del Belpaese. “Io non sono per rompere le scatole ai francesi – ha spiegato Macron – Sbraito tutto il giorno contro l’amministrazione quando si blocca. Ma in questo caso, i non vaccinati, ho proprio voglia di farli incazzare. E dunque continueremo a farlo, fino all’ultimo, è questa la strategia”.

In Francia arriva il super green pass

Per “strategia” si intende la decisione di inserire una sorta di super green pass all’italiana, impedendo di fatto ai no vax di partecipare alla vita sociale. Se la proposta di legge dovesse essere approvata dai parlamentari transalpini, sottoporsi regolarmente a un tampone non basterà più. “Non voglio mettere i non vaccinati in prigione, non voglio vaccinarli con la forza – ha aggiunto Macron -. E dunque, bisogna dire loro: a partire dal 15 gennaio, non potrete più andare al ristorante, non potrete più bere un bicchiere, prendere un caffè, non potrete più andare a teatro o al cinema”.

Insomma: “Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l’accesso alle attività della vita sociale. D’altra parte, la quasi totalità delle persone, oltre il 90%, hanno aderito. E’ una piccolissima minoranza che è refrattaria. E come si fa a ridurla? La si riduce, scusate l’espressione, rompendogli ancora di più le palle”. Detto diversamente: li discriminiamo, così saranno costretti a piegarsi alla vaccinazione. Alla faccia della libertà di scelta sui trattamenti sanitari.

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