Esteri

Guerra in Ucraina

Macron: “Missione a Mariupol”. Rischiamo la guerra con la Russia?

Biden apre all’uso della bomba atomica. Mosca rivede i suoi piani. Ma c’è il rischio di escalation

Esteri

Nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno aperto all’impiego delle armi nucleari contro la Russia, comprensibilmente preoccupa la volontà di Macron, della Turchia e della Grecia di organizzare una “missione umanitaria” per evacuare i civili da Mariupol. Messa in questi termini, non sembra un’operazione che ha a che fare con le manovre belliche in atto in Ucraina. Tutto pacifico, niente armi, niente militari infiltrati sul campo. In questo conflitto, però, qualunque mossa può provocare un incidente e, a sua volta, innescare un’escalation. E il rischio è tanto più concreto, quanto più Vladimir Putin dovesse patire insuccessi sul campo e sentirsi accerchiato (non si trascurino le indiscrezioni su un ipotetico golpe, organizzato da ambienti dei servizi russi).

Macron e la missione a Mariupol

Ora, indubbiamente a Mariupol è in corso un massacro. E salvare la popolazione inerme e incolpevole è un’assoluta priorità. Emmanuel Macron, ieri sera, ha spiegato di aver discusso della possibilità di organizzare l’intervento umanitario con il sindaco della città e con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dal cui entourage, intanto, è giunta all’Italia la richiesta di farsi garante della sicurezza del Paese invaso all’Onu. Macron assicura che “poi negozieremo con la parte russa”. Sarebbe un contributo importante, visto che i colloqui tra le delegazioni dei Paesi belligeranti sono a un punto morto, benché Mosca avrebbe ridimensionato le proprie mire espansionistiche, avendo sostanzialmente assicurato di puntare soltanto ad annettersi il Donbass e desiderando essa chiudere le ostilità entro la prima decade di maggio.

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva