Politica

Macron, Vaticano, Rai: c’è una manina della massoneria - Seconda parte

Anche in Vaticano, ormai, si parla spesso di compassi e cappucci. Dopo l’imbarcata di esperti finanziari anglosassoni portati per riordinare i conti d’Oltretevere, i grembiulini hanno finalmente riconquistato attenzione e sospetti dentro le mura leonine in seguito alla decisione dell’Ad della Rai, Carlo Fuortes, di seppellire tutta l’informazione religiosa nel cosiddetto genere “cultura ed educational”. Ed a dirigere ha chiamato  i più convinti laicisti e anticlericali dell’emittenza pubblica da Silvia Calandrelli a Rosanna Pastore e Lorenzo Ottolenghi – denominati scherzosamente “il trio falce e martello”, ironia della sorte  tutti ‘amici’ di Paolo Ruffini, ex direttore di Rai Tre e di Andrea Tornielli, entrambi ‘magna pars’ del Dicastero per la comunicazione di Bergoglio.

Secondo Enzo Biagi, nel mondo dei media internazionali il core business dell’Italia erano il calcio e il papato. La Rai, dopo essere riuscita ad uccidere definitivamente il calcio, allontanando anche un volto storico dai grandi ascolti come quello di Paola Ferrari, forse perché troppo cattolica e di destra, adesso riserva la medesima sorte al Papa. Una delle vulgate massoniche, difatti, vuole che tutto quello che si riferisce alla fede religiosa non produca niente di utile e a questo la Rai si starebbe adeguando. Tuttavia per la Chiesa è un déjà-vu, avendo già vissuto una storia analoga in Irlanda, Olanda, Belgio e Germania, dove però almeno i massoni ci mettevano la faccia. In Italia, invece, si nascondono dietro un vero o presunto appoggio vaticano. Pessimo segnale per Papa Francesco, il quale ormai viene tirato sempre più per la tonaca da quel ‘cerchio gaucho’ che sempre meno segue il suo apostolato in nome della Misericordia.

Luigi Bisignani, Il Tempo 24 aprile 2022

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