Aldo Cazzullo, giornalista, scrittore, forse un giorno direttore (ci spera?), divulgatore, autore, intellettuale e tante altre cose, adesso s’è pure riscoperto indovino. Analizzando le elezioni francesi, il nostro generatore di bestseller s’è lasciato andare ad un moderatissimo commento in punta di penna come sanno fare solo i grandi eredi di Dante Alighieri: i lepenisti “sono dei cialtroni clamorosi, del tutto impreparati a governare la Francia”, tanto che – pur lucrando sulle paure e sulle sofferenze della povera gente – alla fine “finiranno per aggravarle”.
Come fa a dirlo? Mistero. Deve possedere poteri che manco il Divino Otelma. Il Rassemblement National non è praticamente mai stato al potere, dunque decretarne l’incapacità esecutiva prima ancora di vederlo all’opera puzza un tantino di presunzione. O di pregiudizio. Ma Cazzullo-chic ne sa una più di Paolo Fox: è certo che RN “sfascerà i meccanismi per la stabilità finanziaria europea e i conti dello Stato”, oppure tradirà le promesse elettorali.
Noi, che non abbiamo le capacità divinatorie di Aldo, ma preferiamo l’analisi della realtà, e magari della cronaca, ci limitiamo a far notare che gli stessi sprezzanti giudizi che Cazzullo oggi riserva a Bardella, ieri tanti suoi colleghi li vomitavano su Giorgia Meloni. Erano convinti che in due mesi il governo FdI ci avrebbe portato all’Apocalisse, ma si sbagliavano.
Che poi non serve essere Maga Magò per sapere che gli editorialisti italiani non ci azzeccano quasi mai. Perché ciò che scrivono è più spesso un auspicio che una considerazione.
Giuseppe De Lorenzo, 3 luglio 2024
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