Magdeburgo, Elon Musk non c’entra: il killer è un malato mentale

Brutte notizie per chi era pronto a gettare fango sull’imprenditore. Ecco cosa emerge su Taleb Al Abdulmohsen

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Elon Musk killer Magdeburgo

“Servono i piedi di piombo, forse è solo un pazzo e non si tratta di un attacco religioso”. Questa è più o meno la solita reazione dei progressisti di fronte a un attentato di matrice islamica. Chi punta il dito contro la guerra di religione viene subito indicato come fascista, nazista, xenofobo e il solito ritornello di insulti. Poi le cose cambiano quando l’attentatore, pur sempre professatosi di sinistra, sui social ha espresso apprezzamenti per l’Afd e per Elon Musk. Non servono i piedi di piombo, no. Ci riferiamo ovviamente ai fatti di Magdeburgo, dove venerdì il 50enne Taleb Al Abdulmohsen si è lanciato in auto contro la folla al mercatino di Natale causando 5 vittime e oltre 230 feriti.

Giornali e politici progressisti hanno subito colto la palla al balzo: avete visto? È un estremista seguace di Musk, l’alleato di Donald Trump, l’amico della Meloni. E via con il già citato ritornello. Niente piedi di piombo, ripetiamo. Poi però emergono i risultati delle indagini delle forze dell’ordine, che hanno immediatamente smontato il teatrino imbastito dai compagni. Le autorità tedesco disporrebbero di prove sempre più evidenti del fatto che l’autore dell’attentato soffre di un disturbo mentale.

Citando fonti di sicurezza, la Dpa ha posto l’accento sui “commenti sempre più confusi e radicali sui social media” fatti dal sospetto, che si considera fan di Elon Musk e del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ma si descrive come politicamente di sinistra. Ma non solo. Questa valutazione sull’attentatore di Magdeburgo è corroborata dalla decisione di seguire il procedimento a livello di Stato federale della Sassonia-Anhalt, in particolare ad opera del pubblico ministero di quella regione. Il Procuratore federale, responsabile dei procedimenti in materia di sicurezza dello Stato, ossia dei reati a sfondo politico, avrebbe scelto di non occuparsi del caso.

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Sono sempre lì a invitare gli altri a prendere le notizie con le pinze, che per una volta che l’attentatore soffre di disturbi psichici prendono il forcone e puntano il dito contro Musk e contro le destre, sì, al plurale come piace a Lilli Gruber. Accantonando le semplici ironie, c’è anche un altro discorso da fare legato alla sicurezza dei grandi Paesi. Per quanto riguarda i fatti di Magdeburgo, l’autore dell’attacco era stato contattato dalla polizia poche settimane fa. Tamara Zieschang, ministro degli Interni dello Stato orientale della Sassonia-Anhalt, ha dichiarato ai legislatori di Magdeburgo che la polizia ha incontrato l’uomo due volte – nel settembre 2023 e nell’ottobre 2024 – per metterlo in guardia sul suo comportamento. Entrando nel dettaglio, la prima conversazione si è svolta presso la stazione di polizia di Salzlandkreis, vicino Magdeburgo, mentre l’incontro di quest’anno ha avuto luogo sul posto di lavoro del sospettato.

Il governo tedesco indagherà per chiarire se l’attentato a Magdeburgo avrebbe potuto essere evitato. Come sottolineato poco fa, la polizia aveva ricevuto molteplici avvertimenti sull’ideatore del gesto e per questo motivo i responsabili dei servizi segreti nazionali, insieme al ministro dell’Interno Nancy Faeser, saranno sentiti da due commissioni parlamentari che inizieranno a lavorare nei prossimi giorni. La Faeser ha assicurato che “non sarà lasciato nulla di intentato” per far luce sulle informazioni disponibili ai servizi di sicurezza. Taleb al-Abdulmohsen aveva fatto riferimento all’attentato alla Maratona di Boston come risposta al mancato riconoscimento di suoi esami di medicina nel Meclemburgo. E ancora: complice il suo profilo e i quattro distinti avvertimenti sulla sua pericolosità, l’Arabia Saudita aveva chiesto in precedenza l’estradizione del cittadino saudita.

Il capo dell’Ufficio federale della polizia criminale (BKA), Holger Münch, ha riconosciuto che la sua agenzia era stata avvertita all’Arabia Saudita nel novembre 2023, tanto da indagare sull’aggressore. Entrando nel dettaglio, Münch ha dichiarato che erano state prese “misure investigative appropriate”, ma che gli avvertimenti non erano specifici: “Aveva anche avuto diversi contatti con le autorità, aveva rivolto insulti e persino minacce. Ma non era noto per atti di violenza”. Anche l’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF) ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sull’attentatore ma, non potendo effettuare indagini, ha rimandato l’informatore all’agenzia competente.

Sulla tragedia di Magdeburgo sarà fatta chiarezza, ma almeno risparmiateci le solite polemiche strumentali: lasciate stare Musk e la destra. Non serve il buon gusto, basta il buonsenso.

Franco Lodige, 24 dicembre 2024

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