In queste ore non si fa che parlare del prossimo sciopero indetto dall’Anm e, in modo particolare, delle singolari modalità di cooptazione degli Associati. Personalmente ritengo che il “censimento” di uno scioperante, chiunque esso sia, se non per motivi strettamente connessi all’ordine e alla sicurezza pubblica -come statuito per legge- non dovrebbe mai essere realizzato. Questo vale anche se tale sciopero sia stato indetto dalla Magistratura.
Per cui non vedo perché e come si possa anche solamente pensare di proceduralizzare con atto formale l’adesione ad una manifestazione. Innumerevoli colleghi Magistrati da tutta Italia, in queste ore, conoscendo le mie pubbliche idee circa la contrarietà allo sciopero ed il mio favore invece per il concretizzarsi della riforma, mi hanno rappresentato come questa non sia una battaglia di tutti ma verosimilmente di una ristretta oligarchia “culturale”.
L’aver fatto recapitare la Costituzione sulle scrivanie dei Magistrati è stata da molti non condivisa, una scelta avvertita come inopportuna, perché un garante della Costituzione esiste e si chiama Presidente della Repubblica. Inoltre non risulta che sia cessata la funzione della Corte Costituzionale. Con quest’azione, verosimilmente non ponderata pienamente, potrebbe passare invece un messaggio che certamente non si vuole dare, ossia che gli organi Costituzionalmente preposti stiano derogando alla Loro funzione e vadano allora “smossi”.
Personalmente, almeno Io, non ritengo che sia così. La lettera di “accompagnamento” alla modulistica pervenuta dall’Anm, per segnalare la partecipazione di ogni singolo Magistrato allo sciopero, è stata percepita da molti colleghi come un’ingerenza. Difatti si legge testualmente “al fine di raccogliere in tempo reale il dato statistico della adesione allo sciopero, ti chiediamo di compilare il seguente form “Scheda adesione sciopero” che verrà acquisito dalla segreteria dell’Anm la quale curerà il dato nel rigoroso rispetto della privacy”.
Quello che mi verrebbe da chiedere a questo punto a colui il quale ha realizzato tale atto è “Ma credi che anche se l’adesione fosse del 99% allo sciopero, un Governo non porti a compimento una riforma facendosi mettere sotto scopa?! Ed il giorno dopo, cosa pensi che accadrebbe in tutto il Paese allorquando una riforma non piacerebbe!?”. Taluni colleghi -in maniera chiaramente provocatoria- mi hanno “chiesto” cosa sarà allora di tutti i restanti Magistrati “censiti per esclusione” e che pertanto si asterranno. Saranno ritenuti troppo Istituzionali?! Nelle sedi Giudiziarie nazionali aneliamo a che si creino le fazioni, Guelfi contro Ghibellini?! Ora basta!
Vedete, nelle pagine oscure dell’umanità ogni qual volta si è fatto un censimento, che Io ricordi, non è mai stato per un fine nobile. Sento talvolta accusare alcune categorie con catalogazioni pesanti, figure pubbliche tacciate -inopportunamente- di estremismo in virtù del tono di voce usato in un’intervista, perché evoca Loro un ricordo nefasto all’ascolto. Per un post pubblicato da alcuni Leader con tre piuttosto che con un punto esclamativo, ho letto in chat tesi manualistiche. Per onestà intellettuale e senso di Giustizia mi chiedo invece: cosa si sarebbe scatenato -a parti invertite- se il Ministro di turno avesse chiesto -allo stesso modo per motivi statistici- il censimento delle adesioni dei singoli Magistrati allo sciopero? Personalmente io per prima avrei sventolato in quel caso la Costituzione! Si perché la stessa è bipartisan, non è stata scritta ad appannaggio esclusivo di nessuna categoria. Per cui la Costituzione, a differenza di un testo sacro, non è soggetta ad interpretazioni e nessuno se ne può intestare la paternità e nascondersi dietro!
Annalisa Imparato, 20 febbraio 2025
*Sostituto Procuratore della Repubblica, Consulente Giuridico della Commissione parlamentare Ecomafia e Consulente giuridico per la formazione del personale militare per il Ministero della Difesa
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).