Morta e defunta la strana pandemia di Covid-19, tra i principali artefici e divulgatori del terrore virale si sta scatenando una sorta di lotta intestina. Tant’è che dopo l’inchiesta promossa dalla Procura di Bergamo e finita in una bolla di sapone, uno degli indagati, l’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo, ha sparato a palle incatenate contro la stessa Procura e, in modo particolare, contro Andrea Crisanti, autore della surreale consulenza sui morti causati, a suo dire, dalla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana.
In una lunghissima lettera pubblicata ieri dal Foglio, il medico Veneto, da oltre vent’anni in forza al Dipartimento della protezione civile, si è tolto più di un sassolino dalle scarpe. Nei confronti dei magistrati che lo volevano mandare sotto processo, tra le altre cose, ha dichiarato: “La procura di Bergamo (che tra l’altro si è scoperto essere funzionalmente incompetente come accertato dalla procura generale di Brescia) ha lavorato per tre anni, impiegato enormi risorse umane, tecniche per produrre un atto di accusa che si è dimostrato non solo giuridicamente insostenibile, ma decisamente impreciso e ricco di macroscopici errori. Anche dal punto di vista finanziario sarebbe interessante sapere quale è stato il costo di questa inchiesta ivi compreso il costo dell’eventuale compenso percepito dal consulente Crisanti.”
Ma è proprio nei riguardi del virologo romano, senatore eletto nelle liste del Partito democratico per “meriti” sanitari, che Miozzo ha manifestato tutto il suo sconcerto e sdegno. “Sul sig. Crisanti – ha esordito Miozzo – posso solo dire che è raro vedere uno scienziato esprimersi con argomenti così superficiali, scorretti, oserei dire cinici. Uno che nella vita professionale si è sempre occupato di zanzare e che diventa improvvisamente epidemiologo, virologo, infettivologo, emergenziologo e in questa veste di tuttologo si propone ai media; lo stesso che poi è reclutato dalla Procura per fare una consulenza e scrive una montagna di affermazioni che mi limito a definire farisaiche e che, grazie a questa fantasiosa narrazione, costruisce il personaggio che alla fine lo porterà a coprire, a mio parere senza merito, uno scranno del nostro Senato della Repubblica. Il sig. Crisanti, nella sua qualità di consulente tecnico di parte, nonostante nelle varie interviste rese si sia autoproclamato perito, ha avuto accesso a fascicoli riservati, ha letto testimonianze e ha partecipato a interrogatori, per poi scrivere 83 pagine di ricette degne del “Mago Merlino”, depositate alla procura di Bergamo il 21 aprile 2021″. E ancora: “Sig. Crisanti vuole un consiglio non richiesto, ma da me fortemente caldeggiato? Rimetta al presidente La Russa il mandato di senatore conquistato tradendo la fiducia dei suoi elettori e illudendo centinaia di parenti delle vittime nella ricerca d’improbabili capri espiatori alla tragedia avvenuta. Torni a occuparsi di zanzare, sig. Crisanti, l’unica cosa che forse sa fare con qualche margine di successo, e magari torni a fare il suo mestiere all’Imperial College, il suo vecchio incarico all’ospedale sarà così finalmente destinato a un collega di questo nostro disastrato sistema sanitario”.
Ora, evitando di riportare il resto della estenuante intemerata che Miozzo ha riservato al professore di microbiologia dell’Università di Padova, occorre però precisare almeno un paio di cosette che hanno caratterizzato l’azione dell’ex coordinatore del famigerato Cts durante le fasi più acute delle restrizioni sanitarie. Ciò soprattutto per comprendere meglio il livello di chi esprime la predica.
Siamo nel settembre del 2021, in piena era liberticida fondata su un abominevole lasciapassare sanitario. Di seguito alcuni spezzoni di articoli basati sulle dichiarazioni dello stesso Miozzo:
- 7 settembre, tecnicadellascuola.it: “Agostino Miozzo, già capo del Cts e poi consulente del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, è molto critico sull’annuncio che ha fatto il ministro giovedì scorso riguardo alla possibilità che in classi dove tutti sono vaccinati gli studenti possano togliersi la mascherina, come spiega in una intervista al Corriere della Sera: ‘Lo prendo come un auspicio, come la speranza che, se anche i giovani si vaccineranno, presto si tornerà alla normalità. Sono disorientato da questo annuncio che risente certamente dell’ottimismo della volontà ma non del sano pessimismo della ragione. La ragione ci dice che la situazione attuale non ci consente la normalità pre-Covid. Per tanti motivi anche indipendenti dal mondo della scuola’”.
- 14 settembre, la Stampa: “Miozzo, estendere il Green pass anche agli studenti over 12, usiamo i social per farli vaccinare”
- 15 settembre, ripartelitalia.it: “Le scuole sono riaperte e subito è entrata in vigore una tra le più discusse norme di sicurezza sanitaria: il Green pass obbligatorio per il personale scolastico. Ma sarà sufficiente? Secondo Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts ed ex consulente del ministro Bianchi, «si devono anche continuare a seguire i mantra della lotta al Covid, tanto più nella scuola: mascherine, distanziamento, igienizzazione degli ambienti e delle mani. Magari con l’aggiunta di test a campione, come quelli salivari previsti nel piano per la ripartenza scolastica, che devono però essere ben organizzati e realmente rappresentativi”.
Quindi, come i lettori possono ben vedere, ci troviamo al cospetto di un preclaro esempio di talebanismo sanitario, se così vogliamo definirlo. Una visione assolutamente terrorizzante, quasi che avessimo a che fare ad una riedizione della peste bubbonica, nient’affatto diversa da quella espressa da Crisanti con le sue stime del tutto campate per aria. In tal senso, lo scontro tra questi due titani della paura virale, a noi aperturisti della prima ora, ci risulta assolutamente paradossale. Una vera e propria guerra fratricida tra fautori delle chiusure ad oltranza, senza se e senza ma.
Claudio Romiti, 29 luglio 2023