Nell’ultima puntata della Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani ha esordito dicendo di volersi mettere a piangere: “Oggi, ragazzi miei, mi verrebbe da piangere, mi verrebbe da fare come Parenzo: mettermi a piangere di fronte a questo mondo storto e alle follie che ogni tanto sento”. Il conduttore di Radio24 ha poi preso di mira chi in questi giorni ha detto che gli stupri in Italia sono colpa di un governo patriarcale e della destra. Cruciani ha commentato con fermezza: “Io vado al manicomio, vado al manicomio. La destra al governo avrà tante colpe, ma con gli stupri non c’entra una beata mazza. Lo vogliamo dire o non lo vogliamo dire?”.
Ha poi proseguito con le affermazioni di Mario Giordano che ha difeso a spada tratta il fidanzato della signora Meloni. Cruciani ha dichiarato con incredulità: “Sentirete tra poco il signor Mario di nome, di cognome Giordano, difendere a spada tratta il fidanzato della signora Giorgia Meloni, non per la sua libertà di opinione, ma per aver detto che le donne devono stare attente a non ubriacarsi troppo quando escono di casa perché altrimenti potrebbero correre dei pericoli. Io non ho mai sentito così tante cazzate e banalità da quando sono alla radio. Qualcuno poi mi accusa di essere filo-governativo e filo Meloni: tutte puttanate. Veramente ci vuole Giambruno per dire a uno che deve stare attento? Dai su ragazzi, non diciamo puttanate.”
Infine, Cruciani ha sollevato questioni riguardo la notizia riguardante delle giovani abusate in famiglia: “Oggi leggevo delle delle notizie e ho collegato due cose: qual è la pena adeguata quando leggi certe nefandezze? Non vorrei dire che non ci sono pene adeguate e che ci vorrebbe altro, però mi prudono le mani. Palermo, violentate quando erano bambine per anni da padre, zio e nonno; la madre sapeva, ma non le ha aiutate ad uscire dall’incubo. Ipotizziamo che tutto questo sia confermato come pare essere, qual è la pena adeguata per questi mostri?”