Adesso è ufficiale: Beppe Sala faceva meglio ad occuparsi di altro, anziché sostenere – insieme ad altri Comuni – la battaglia contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Il Tar ha infatti inflitto una prima sconfitta ai bastian-contrari negando la sospensiva in attesa del giudizio di merito.
I fatti li conoscete. Dopo la morte del Cavaliere, per primo il ministro dei trasporti Matteo Salvini ipotizzò che l’aeroporto lombardo venisse intitolato ad un grande milanese come l’ex premier. L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) a luglio ha approvato un’ordinanza per la modifica della denominazione, appoggiata anche dal Mit. Tra i primi a lamentarsene, proprio il sindaco di Milano che aveva contestato il mancato coinvolgimento della Sea, la società che gestisce l’aeroporto, e delle parti coinvolte. Tra cui anche i Comuni limitrofi. Sono quindi partite interrogazioni parlamentari, polemiche, sberleffi. “Metodo pazzesco e tempi barbari“, aveva detto Sala parlando di “un nome troppo divisivo” per uno scalo così importante per la Lombardia. Alla fine, il Comune meneghino aveva fatto da capofila per la presentazione di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale nella speranza di bloccare il tutto.
È andata male.
“È una lezione per la sinistra che non vince alle elezioni e riduce tutto a materia di scontro giudiziario”, esulta Salvini. Nell’ordinanza si legge che nel ricorso presentato dai comuni di Milano e dai comuni di Cardano al Campo, Samarate e Somma Lombardo (tutti e tre in provincia di Varese) non c’è il “periculum in mora”, cioè l’urgenza necessaria a giustificare un’istanza cautelare in attesa di una decisione finale.
In sostanza, secondo i giudici la scelta di Enac non era così grave da richiedere un intervento diretto del Tribunale per fermare la procedura di intitolazione. “Si conferma, allo stato, la correttezza dell’iter di intitolazione adottato da Enac con delibera del Consiglio di Amministrazione del 5 luglio 2024. Viene così confermata l’intitolazione dello scalo al presidente Silvio Berlusconi”, dice il presidente di Enac Pierluigi Di Palma.
Sia chiaro: non è ancora finita, questo era solo il primo round. Adesso il Tar fisserà l’udienza per entrare nel merito della questione e decidere se la mossa dell’Ente dell’aviazione civile fosse legittima o meno.