Se non l’avessero messo scritto nero su bianco, avremmo fatto fatica a crederci. Invece è tutto vero. Tutto pubblicato sul Corriere della Sera. E guardate non parliamo della storiella di Braccio dei ferro che diventa forzuto a suon di spinaci mentre Poldo ciccione si ingozza di hamburger. Parliamo del fatto che in via Solferino sono più o meno convinti che se gli americani hanno ricominciato a mangiare carne alla facciaccia degli allarmi green sulle mucche che scoreggiando inquinano a gogo, è tutta colpa di Donald Trump ed Elon Musk.
Testuale: “Decenni di allarmi sui danni della carne – scrive il Corsera – e degli allevamenti intensivi, campagne su campagne per nobilitare gli erbivori e promuovere i cibi vegetali, sembrano già dimenticati. Make America healthy Again è miseramente fallita. E sì, c’entrano anche loro – sembra che non si possa più fare a meno di citarli – Donald Trump e Elon Musk”.
Il ragionamento parte dal fatto che dal 2014 al 2024 il consumo annuale di carne pro capite negli Usa è aumentato di 28 libbre. “Quello che è venuto meno – scrive il giornalista – è il senso di colpa”, grazie anche alla “disinvoltura etica dei Maga“, cioè dei fan di Trump. Insomma: mangiate carne, siete fascisti. Addirittura anche “quelli che ancora si dichiarano vegani o vegetariani, dice una ricerca citata da The Atlantic, in realtà non disdegnano di mangiare prosciutti e tacchini, all’occorrenza”. Fine del sogno: i fasciocarnivori hanno vinto.
A spingere il consumo di carne non ci sarebbero solo le diete ricche di proteine, utili a chi vuol mettere su massa, ma anche una sorta di ribellione politica: la ciccia rappresenta “tradizione, forza, predominio, muscoli, valori sostenuti dalla destra“. Secondo The Altantic “i conservatori hanno cercato a lungo di trasformare la carne in un fronte nelle guerre culturali, suggerendo persino che i democratici «vogliono portarvi via gli hamburger»”. Secondo il New Yorker ci sarebbe un parallelismo tra “l’ascesa delle mogli tradizionali, la fine del vaccino antinfluenzale, il lusso silenzioso, il ritorno della poliomielite, il ritorno di Donald Trump e del suo gusto, tra le altre cose dubbie, per la carne ben cotta”.
E poco importa se, magari, gli americani hanno semplicemente scelto di preferire una bistecca cotta sul barbecue (ah, pure quello inquina) al pasticcio di tofu con scaglie di cavalletta. No. Qui è tutta questione di sovranismo, fascismo, destrismo. In Italia come all’estero. Che schifo quei puzzoni che “non fanno un plissé sugli allevamenti intensivi, nei quali giacciono animali morti e pieni di malattie”. Che schifo il richiamo “alla tradizione, che propugnano sia la destra americana sia quella italiana”. Che orrore “i sovranisti nostrani che odiano quella che chiamano carne artificiale (ma è coltivata)” e storcono il naso di fronte alla tagliata di ceci. E, dati alla mano, se ti ingozzi di arrosticini allora sei un uomo “attaccato alla tradizione”, che poi sarebbe un “eufemismo per maschilista”.
Ovviamente guai a scrivere, o anche solo considerare, che se è “politica” la scelta di mangiare carne lo è allo stesso modo, parimenti ideologica, anche quella di buttarsi sul vegetariano, sul vegano, sull’aria fritta. I “sensi di colpa” sull’alimentazione citati dal Corsera sono la trasposizione in cibo dell’eco-ansia o dell’eco-rabbia, sentimenti (veri o presunti?) sostenuti da anni di terrorismo psicologico sulla fine del mondo imminente. Attenzione: nessuno mette in dubbio che l’equilibrio sia sempre la scelta migliore, in medio stat virtus, sia nel consumo della carne così come nel rispetto dell’ambiente. Ma da qui a trasformare in un destroide maledetto chi ama le salsicce secche o chi è costretto a guidare un diesel, non potendo permettersi altro, ce ne passa.
Poco c’azzecca insomma il “grande perdono collettivo impartito dai sacerdoti del potere che invitano a fregarsene del clima, delle pandemie, del benessere animale e dello stato del pianeta”. Non avete mai pensato, banalmente, che la questione andrebbe letta al contrario? Non sono Trump e Musk, Meloni o Salvini, a spingere gli elettori a contravvenire alle regole ambientalmente corrette. Sono loro che scappano in autonomia da estremismi verdi e eccessi vegani, da esagerazioni woke e abusi sulle politiche anti-discriminazione (do you remember la Disney e i suoi cartoni?). Alcuni politici lo hanno solo capito prima degli altri.
Ps: per far crollare dalle basi l’articolo del Corriere della Sera, e forse pure quelli da cui ha tratto spunto, sarebbe bastato far notare che se l’aumento di consumo di carne si è registrato dal 2014 al 2024 allora, forse, occorreva anche spiegare che per 6 di questi 10 anni negli Usa hanno governato gli Obama-col-loro-orticello e Joe Biden. Perché, quindi, dev’essere per forza colpa di Trump?
Giuseppe De Lorenzo, 27 marzo 2025
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).