Economia

Manovra e tasse, le scelte del governo su case e diesel

Il ministro Giorgetti ha illustrato il Piano strutturale di bilancio: “Più che aumentare le imposte, taglieremo le spese”. Ecco le prime indicazioni

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Riforme sulla tassazione, tagli alla spesa, nuove entrate, priorità. Il governo guidato da Giorgia Meloni sembra avere le idee chiare in vista della manovra. Intervenuto in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite per la discussione del Piano strutturale di bilancio – atteso oggi nelle Aule di Camera e Senato – il ministro Giancarlo Giorgetti si è soffermato sugli spazi di bilancio aperti dalla crescita delle entrate, confermando che la prossima legge di bilancio renderà permanenti il taglio del cuneo fiscale e gli sgravi dell’Irpef per i redditi più bassi, le misure per la famiglia e la natalità, e stanzierà i fondi per il nuovo biennio contrattuale ’25-’27 per i dipendenti della pubblica amministrazione e la sanità. Ma il dossier più rovente è quello legato alle tasse.

“Più che aumentare le tasse, taglieremo le spese, tranne la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l’incidenza sul Pil. Tutte le altre avranno dei tagli significativi e costringeremo le amministrazioni a fare risparmi” è la posizione espressa da Giorgetti. Una indicazione positiva è arrivata sul dossier casa. Tra le riforme in programma Giorgetti ha citato l’aggiornamento delle rendite catastali, mirato a regolarizzare le unità immobiliari ancora non censite – gli immobili “fantasma” – e all’aggiornamento delle rendite, la base sulla quale si calcolano le imposte sulla casa almeno per gli edifici che hanno beneficiato delle super detrazioni fiscali per la ristrutturazione e l’efficienza energetica.

“I valori catastali saranno rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale a seguito di interventi di riqualificazione finanziati, in tutto o in parte, con fondi pubblici”, la sottolineatura di Giorgetti nel suo intervento in Parlamento: “Non si tratta di fare l’aggiornamento dei valori di mercato, che ripetutamente la Commissione ci ha chiesto. Si tratta, semplicemente di andare a cercare le case-fantasma e, soprattutto, anche, per precisare, come dice una norma della precedente legge di bilancio, che chi fa le ristrutturazioni le ristrutturazioni edilizio è tenuto, è obbligato, ad aggiornare anche i dati catastali. Andremo a verificare se li hanno aggiornati, se non li hanno aggiornati ci saranno più risorse anche a beneficio dei Comuni”. Inutile sottolineare che il dito è puntato ancora una volta contro il superbonus, la disastrosa misura firmata Movimento 5 Stelle.

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Niente tasse sulla casa, ma sì sul carburante, o meglio sul gasolio. Giorgetti ha parlato di un aumento delle accise sul diesel (attualmente pari a circa 62 centesimi su un litro di carburante) e una riduzione di quelle sulla benzina (attualmente pari a circa 73 centesimi su un litro di carburante), confermando di fatto quanto emerso dopo la pubblicazione del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029. “Abbiamo scritto che ci sarà un allineamento, probabilmente ci sarà una riduzione della benzina e un innalzamento del gasolio, cercando di evitare contraccolpi per le categorie che utilizzano il gasolio per scopi professionali. È un obbligo che dobbiamo calare nella realtà”, le parole del ministro. L’esecutivo agirà “con gradualità”. Nessun riferimento invece alle possibili accise sulla ricarica dell’auto elettrica.

La recente revisione al ribasso del Pil del 2024 rende più difficile conseguire la prevista crescita dell’1% nel 2024, ma non pregiudica l’andamento nei prossimi anni coperti dal Piano, ha precisato Giorgetti, che ha ipotizzato una probabile revisione al rialzo del Pil del 2023 e dei primi mesi del 2024. Le ipotesi di crescita contenute nel Piano sono molto prudenti e non sono mancate stilettate al governo europeo: “Non tengono conto, per esempio, dell’impatto del Pnrr sulla crescita, e calcolano il prodotto potenziale del nostro paese sulla base di una disoccupazione del 10%…”. Il piano è ambizioso e realistico, ha proseguito, ponendo l’accento sullo slancio riformatore. Una cosa è certa, nessuno sarà lasciato indietro.

Per quanto concerne gli extraprofitti, il governo vuole introdurre un prelievo straordinario sulle imprese ed i contribuenti che hanno beneficiato della congiuntura favorevole. Riflettori accesi sulla sentenza 111 della Corte costituzionale che bocciò parzialmente la Robin Tax sulle imprese energetiche, stabilendo la legittimità di un prelievo straordinario ma temporaneo. Secondo il Corriere c’è un pacchetto di misure articolato, che prevede anche interventi sulle stock options dei dirigenti.

Franco Lodige, 9 ottobre 2024

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