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Manovra gialla (e non verde) pericolosa

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Con un colpo di scena da circo Barnum, con il Ministro Tria che entrava e usciva come un giocoliere da Palazzo Chigi, la demagogia della campagna elettorale è entrata ufficialmente anche nel bilancio dello Stato. Cosa dirà il presidente della Bce Draghi? Cosa commenterà da domani il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, dopo le sue prossime inutili Considerazioni finali? Cosa risponderà il Presidente Mattarella ai suoi colleglli che forse gli chiederanno spiegazioni? Rimarremo sempre più isolati in Europa?

Si supera il limile del deficit/Pil e della decenza. Non per cambiare il Paese ma per rovinarlo distribuendo sussidi e senza incidere né sul sistema fiscale né con incentivi per la crescita né per aiutare le imprese. Se a suo tempo tutto questo deficit l’avesse fatto Berlusconi per tagliare le tasse, almeno adesso avremmo un’altra Italia. Ma vent’anni fa l’Europa non era sfondata e sfondabile come ora. E Tremonti non era Tria.

Più di lui ha ceduto Matteo Salvini, e infatti a festeggiare sotto Palazzo Chigi sono i militanti dei 5 Stelle abbagliati dai social. Da domani i commissari europei alzeranno a turno la voce, lo spread e i mercati saranno in fibrillazione pronti a sferrare un attacco e dall’Ue riceveremo una procedura di infrazione.

Ma attenti a non continuare a giocare con il fuoco, con il rischio che alla troiketta Conte-Salvini-Di Maio si sostituisca una troika vera a segnare la fine della ricreazione. Anche se non ci sono più i poteri forti di una volta, ci sono poteri insidiosi e subdoli nascosti nelle agenzie di rating e nelle banche d’affari. Da adesso in poi tutte le maggiori spese di famiglie (mutui ad esempio) ed imprese saranno da imputare a Salvini e Di Maio così come i due adulti deceduti per morbillo sono imputabili ai No vax.

Luigi Bisignani, Il Tempo 28 settembre 2018