Leggo su La Stampa (ma pure sui grandi giornali anglosassoni) dell’accusa di General Motors a FCA. Secondo GM Sergio Marchionne (con tre suoi collaboratori, già sotto accusa per altre vicende giudiziarie), avrebbe concepito l’ideazione, l’execution e la sponsorizzazione di un progetto atto a corrompere sindacalisti della United Auto Workers, in occasione del rinnovo dei contratti 2009, 2011, 2015. La presunta corruzione, a parte gli evidenti vantaggi per FCA (portare a 55 $/h il costo del lavoro contro i 63 di GM), ha danneggiato, secondo loro, la General Motors, perché le ha creato difficoltà economiche con l’obiettivo di costringerla ad accettare la proposta di fusione avanzata a suo tempo da Marchionne.
Accuse gravissime quelle di GM, un suicidio economico e di immagine qualora non dovessero avere le prove. Ne parleremo dopo che la giustizia americana avrà emesso la sentenza definitiva. Nel frattempo mi guardo bene dal fare qualsiasi ipotesi o commento sul merito. Più interessante l’analisi del contesto di business e di management letto nell’ottica del Ceo capitalism dominante. In questi dieci anni, dal famoso febbraio 2009, quando Moody’s dichiara “spazzatura” il bond Fiat (Marchionne ne era CEO da 5 anni, ricordiamolo solo per verità storica), e dall’altrettanta famosa decisione di un mese dopo di Barack Obama di “salvare” Chrysler, con una fulminea nazionalizzazione-privatizzazione e “salvataggio” mascherato di Fiat, sul tema ho scritto tre libri e decine e decine di articoli.
L’ultimo libro, FCA Remain o Exit che raccontava in sintesi questi dieci anni è stato seppellito dai media sotto un assordante silenzio (distribuzione@grantorinolibri.it, 10 €). Le domande che dobbiamo porci sono:
1) Perché adesso? Due le risposte: a) perché solo ora hanno raccolto le prove; b) perché FCA a fine anno non sarà più un’azienda americana. Chi non conosce come funziona in America il mix politica-business-management-magistratura (loro “fanno rete” sul serio, non chiacchiere figlie di ridicole ideologie), non può capirlo.
2) Perché anticipano che non intendono perseguire legalmente quelli del Sindacato UAW, che secondo la stessa GM si sono fatti corrompere? La motivazione “perché il nostro bersaglio è FCA” è oggettivamente debole, visto che UAW è anche la loro controparte sindacale.
3) Perché GM, anticipando in un certo senso la sentenza, dichiara che “i quattrini che dovesse ricevere da FCA li investirà in Usa per creare nuovi posti di lavoro?” Sembra un messaggio mafioso rivolto a ignote entità.
4) Che farà ora Peugeot e il suo CEO mascherato Emmanuel Macron? Ci sarà una clausola che eventuali perdite di valore per fatti non conosciuti al momento del negozio sono a carico del venditore?
Quando saranno svelate le prime tre domande sapremo se l’assassino è il maggiordomo, e chi è. A seconda delle conclusioni dovremo riscrivere la storytelling di FCA.
Riccardo Ruggeri, 22 novembre 2019
https://www.nicolaporro.it/muore-marchionne-e-quanti-ipocriti-lo-celebrano/