Questa è la storia di uno di loto, anche lui nato per caso al Bilderberg. Uno di loro, uno della razza padrona, padrona perfino degli stessi padroni: sono i burattinai, i teorici, quelli che apparecchiano i sistemi paese per farli fallire come spiega da par suo Deirdre McCloskey, economista vera, liberal-liberista vera. Questa è la storia di Mario Monti, il Bocconiano che fece un sol boccone dell’Italia, un wurstel di carne di cavallo macinata per le fauci voraci della Merkel, la Leggiadra. La sua cura da cavallo, ricordate, stroncò il cavallo e lui, missione compiuta, fu spedito, da senatore a vita, la sua, a puntellare i governi che lo avevano per così dire espresso, gli euroservili di sinistra, da quell’altro bel tipo di Napolitano presidente.
Questa è la storia di uno di loro ma pure di tutti noi che da quella disgrazia in loden non ci siamo più riavuti; e, giustamente, il sughero gelido, il rieccolo a sangue ghiaccio torna a galla: gli hanno dato una Commissione, istituita dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, detta “per la salute e lo sviluppo sostenibile”. Di chi? Di loro, della razza più padrona dei padroni, questo è chiaro. Roba in apparenza moralistica, dirigistica, “questa pandemia ha aggravato le disuguaglianze impedendo il progresso verso lo sviluppo sostenibile” e non è Casarini a parlare ma Monti, e non parla di se stesso anche se potrebbe sembrare. Ma sotto il velo delle porche buone intenzioni c’è la solita missione: distruggere. “Debito e disavanzo non sono certo virtù”.
Corsi e ricorsi tragici, sic transit ingloria Monti: la sottoposta Fornero, quella che mentre spolpava gli italiani piangeva (di gioia, ma han fatto finta di non capire), è finita a un reality, cioè al suo posto naturale: il Bocconiano, più giornalista che economista (i suoi interventi sul Corriere avevano l’effetto della siglia di “Orizzonti della Scienza e della Tecnica” su Fantozzi e cioè una martellata in nuca; nessuno è mai arrivato a finirne uno, neppure farcito di cocaina), va ad amministrare la Sanità europea: si vede che, dopo aver maciullato quella italiana per 8 miliardi di tagli, ancora non bastava; gli effetti si sono visti in tutto il loro fulgore proprio nell’emergenza Covid. Così gli hanno ridato mandato per finire il lavoro. Non solo non pagano mai, ma sgranano le stock option: posti, prebende e megapensioni. Il non medico, editorialista narcolettico, economista disastroso, Bocconiano griffato Bilderberg, che potrà fare se non nuove sciagure? Non per niente l’ha escogitato quel burattino cinese di Ghebreyesus, che col nome che porta pare un bestemmione, la cui vergognosa presidenza dell’invereconda Oms meriterebbe una Norimberga, qui, adesso, subito.
Ma il deep state in realtà sta in alto, troppo in alto e questi non pagano mai. Questi incassano e basta, tesaurizzano il dolore procurato, la povertà inflitta, i fallimenti spalmati, le teorie sballate, i programmi deliranti, i progetti ballerini, gli effetti deleteri, le bugie a grandine, a grappolo. Eccolo qui l’arzillo Bocconiano che puntella il Pd-ItaliaViva da cui è puntellato: non per niente a cantar l’osanna c’è quel ministro emaciato di Speranza, l’uomo giusto alla Salute. Quello che, fosse per lui, rimetterebbe subito a tutti la maschera di ferro. Al lavoro, dunque, che c’è ancora un po’ di carogna da spolpare. Parlano di equità, ma sotto il Bocconiano le disuguaglianze si solo dilatate con la leva di una tassazione idiota e spaventosa, i suicidi sono tracimati e Vittorio Feltri poneva un interrogativo beffardo: “Ma come mai lo stato pretende di risolvere il problema dell’evasione fiscale facendo pagare sempre più tasse a chi non evade, e deve turare le falle di chi continua ad evadere?”. Monti non rispondeva, lui è di quelli convinti che la gente goda a pagare le tasse, come ebbe a dire un altro sconsiderato gerontocrate, Tommaso Padoa Schioppa.
Monti ghinava, mandava la Finanza a multare per i fanalini rotti, puntava ad aumentare l’Iva al 23% e aumentava le accise sulla benzina. Che tecnico! Che stratega! Mandato a certificare il fallimento della politica per conto delle élite tecnocratiche che l’avevano provocata. Un distacco totale dal paese vero, un cinismo spietato ma ancora si vanta di averlo salvato, il paese. Davvero? Ci eravamo a malapena rialzati dalla cura Monti, assai peggio della Ludovico, quando il Covid ci ha rimesso schiena a terra: e hanno richiamato lo stesso, tu chiamale se vuoi coincidenze esoteriche. Uno così dovrebbe ricalibrare i sistemi sanitari europei? Su quali basi? Su quali presupposti? Monti è come il Mes, come il recovery fund, colossali fregature che però devi prenderti per dritto o per rovescio. Ha fallito in tutto ma non si può dire, la grancassa è già in moto, ai tempi Repubblica trovò modo di scrivere che “sotto Monti gli italiani sono più felici” e invece tutti sanno cosa aspettarsi e sanno che questo mediocre tecnocrate bancario, questo bidone aspiratutto rimetterà mano alle sue ricette paranoidi e sanguinarie.
È il grande inganno dei virtuisti d’oggi, i censori che vogliono imporre la loro unica ortodossia spacciandola per democrazia e si identificano in giudici, giornalisti, intellettuali, scrittori, burocrati e nelle compagnie di giro circensi organiche alle élite dominanti. La grande truffa autoritaria di tutte queste immacolate coscienze è la pretesa di edificare un’etica partendo dalle regole: dove semmai è il contrario, sono le le regole che debbono discendere da un’etica. In un paese dove, dopo che un vaso di fiori volante ha ucciso un tredicenne, spariscono dai davanzali di Roma tutte le fioriere, naturalmente fuorilegge, in attesa che le acque si calmino, Monti che farà? Tasserà i gerani, i balconi? I letti? I positivi al Covid? Se il sistema è disarmonico, è corrotto, le leggi ne usciranno distoniche e inique.
Lo stato è un sistema fallimentare, una religione delirante, un terrore evidentemente malavitoso, un tumore che alimenta se stesso succhiando nutrimento, in forma di libertà e dignità, ad una società terminale. È un corpo disonesto, incosciente, sbandato. Noi non sappiamo pensare oltre che in termini di stato, di dialettica hegeliana ma se c’è una cosa buona, solo una che questo sant’Uffizio, questa Inquisizione europea e internazionale ha suscitato aggiornando il proprio apparato repressivo, è che ha fornito piena contezza della insofferenza di chi ha ancora testa e cuore per avvertirla. Insofferenza, a questo punto irreversibile, per qualsiasi sospetto di regola, di democrazia, di organizzazione sociale, di infingimento chiamato “stato”. In altre parole, col Monti 1 l’Italia era arrivata sull’orlo del baratro: col Monti 2, il Ritorno, l’Italia nella morsa europeista ha fatto un decisivo passo avanti.
Max Del Papa, 13 agosto 2020