In attesa del regno dei cieli, però, il mondo di quaggiù continua ad essere sempre quello un po’ brutto, sporco e cattivo e anche senza le lavatrici che almeno ogni tanto gli davano una sciacquata. A Napoli e dintorni si è conclusa la vicenda Whirlpool ed è finita proprio come la Whirlpool aveva annunciato il 31 maggio scorso: si va via da Napoli. Mentre l’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo era fortemente impegnato nell’abolizione della Povertà – povertade diceva san Francesco – l’industria di lavatrici annunciava che se ne lavava le mani, così Gigi Di Maio cercava di fare una lavata di faccia annunciando convocazioni e tavoli e tavolini che alla fine dei giochi si sono conclusi con l’aumento della Povertà. Ma cosa volete che sia, nel regno dei giusti e del trionfo dell’onestà non c’è da disperare perché come aveva annunciato il profeta Marx ad ognuno sarà dato secondo le sue capacità, ad ognuno secondo i suoi bisogni.
E anche secondo i suoi parenti, coniugi, cugini e affini, come diceva Totò.