E per quanto riguarda le fosse comune dell’esercito russo e di Donetsk, il militare contesta: “È una menzogna. Ci sono due cimiteri (Mangush e Stary Krym) e ad ogni corpo sono assegnate tombe separate, una bara e una targa con un numero. Dopo l’autopsia di ogni cadavere, insieme alla squadra del pubblico ministero, la società pubblica si occupa delle tombe”.
Stary Krym, stesso scenario
Ed è così che il giornalista de Carvalho decide di andare a vedere con i propri occhi anche la situazione di Stary Krym che, come afferma nel video girato sul posto, “Il cimitero è enorme, ci sono centinai di tombe a perdita d’occhio, più di 650 persone sono sepolte in tombe recenti”. La rivelazione, come per Mangush, sarebbe però l’assenza di fosse comuni: “Ancora una volta lo scenario Mangush si ripete, ma questa volta confermiamo che queste persone sono nelle bare e davanti ad ognuna c’è un cartello con la registrazione”.
Nel filmato girato dal reporter si vedono infatti le bare delle vittime, i grandi scavi – uno separato dall’altro – dove verranno inseriti i cadaveri e la “registrazione” di ogni caduto, in modo che le famiglie possano trovare le persone scomparse.
Bianca Leonardi, 30 aprile 2022