Esteri

Mariupol, giallo sui civili nelle acciaierie: “Usati come scudi umani” - Seconda parte

Un secondo video, diffuso sempre da fonti filorusse, mostra le prime interviste fatte sul posto alle persone evacuate dalle abitazioni accanto all’acciaieria. Visibilmente provate, affermano tutte la stessa cosa e cioè l’uso di civili come scudo umano da parte degli ucraini, dubbio che già aveva mosso l’opinione pubblica.

La prima ragazza dice: “Gli ucraini piazzavano l’artiglieria nelle case e ci dicevano che non c’erano vie d’uscita o corridoi fin da inizio marzo. Per questo motivo siamo rimasti 50 giorni in queste cantine”. Ugualmente la seconda donna ucraina conferma: “I nazionalisti si sono piazzati nelle case dei civili contro la nostra volontà e ci hanno usato come scudi umani nascondendosi dietro donne e bambini. Io sono ucraina ma gli unici ad avermi aiutati sono stati i soldati russi”. Infine, la donna con il bambino continua ancora: “In 50 giorni i soldati ucraini non ci hanno aiutato ma ci hanno rubato cibo e sparato contro”, mostrando un cellulare che riprende dove queste persone hanno vissuto per più quasi due mesi, separate dal mondo intero e senza la possibilità di comunicare in quanto i telefoni non ci sono e la connessione internet è utilizzata solo dai militari.

Queste testimonianze sono indubbiamente forti e completamente diverse dalla versione di Kiev che, invece, denuncia le atrocità compiute dai russi in tutto questo tempo e in particolare nella città portuale di Mariupol, ormai distrutta, e teatro di una carneficina di civili. A confermare, o quantomeno dimostrare, questa tesi un video che ha pubblicato SkyTg24, fatto girare dalla stampa ucraina e rimbalzato dopo su tutti i quotidiani italiani, in cui vengono intervistate proprio quelle persone all’interno dell’acciaieria, dove giovani donne con neonati in braccio chiedono pietà.

La verità, come in ogni guerra, è il primo caduto e questo conflitto ne è la dimostrazione perfetta.
Certo è che un dubbio su tutti viene spontaneo: se davvero sono presenti civili all’interno di Azovstal, per quale motivo, durante il cessate il fuoco russo, i nazionalisti non hanno permesso la liberazione di uomini e donne ucraine?

Bianca Leonardi, 20 aprile 2022

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