Cronaca

La tragedia della Marmolada

Marmolada, l’esperto semina il panico in Rai: “Non è colpa dell’uomo…”

Una trasmissione improntata sul terrorismo climatico rovinata dall’intervento del famoso alpinista

Cronaca

Momento di panico a Tg1 Mattina. Sono le 7.42 quando nel programma mattutino del telegiornale guidato da Monica Maggioni, l’inviato intervista Toni Valeruz, una icona dello sci alpinismo. Il motivo è semplice: analizzare quanto successo sulla Marmolada, dove un pezzo di ghiaccio si è staccato travolgendo alcuni alpinisti che stavano cercando di raggiungere la vetta. Il coro unico di media e commentatori ormai lo conoscete: colpa del riscaldamento globale, della mano dell’uomo, del nostro stile di vita. Gli interventi in studio sin lì erano quasi tutti andati in questa direzione: dare la colpa all’uomo per una tragedia “annunciata”. Ci facciamo troppe docce, usiamo troppi condizionatori, giriamo troppo in auto, viaggiamo con eccesso e via dicendo.

Per “confermare” questa tesi, che non tutti condividono, il Tg1 intervista come detto Valeruz. Il quale la Marmolada la scala da decenni e però non è così convinto che la colpa sia tutta da imputare all’essere umano. “Questa montagna si è trasformata negli anni in modo incredibile, a causa dei cambiamenti climatici”, dice l’alpinista. Sin qui, tutto bene. Procede secondo rituale. Poi però Valeruz aggiunge: “Fa parte della geologia della terra, trovo tutto normale”.

Ed è proprio quest’ultima frase che fa cadere il gelo nello studio. Il conduttore, solerte, interrompe l’intervista in diretta per cercare di correggere il tiro. “C’è la mano dell’uomo?”, chiede all’ospite in studio. “Non è il WWF, ma è la scienza a dire che l’uomo ha cambiato il clima nel corso degli ultimi decenni”, risponde lei prontamente. Valeruz però non ci sta: “Si ma questo è un problema che riguarda tutti gli abitanti della terra. Forse i ghiacciai sono quelli che ne fanno la spesa maggiore, ma succede in tutte le parti del mondo. Come diceva ieri a Canazei il premier Draghi, chiaramente siamo noi un po’ la causa, ma in maniera abbastanza relativa. Io credo che questo sia un ciclo di carattere geologico e bisogna adeguarsi”.