Quarta Repubblica

Martino scatenato contro il green pass: “È come marchiarci a fuoco”

L’ex ministro parla da vero liberale: “Il lasciapassare è una misura ingiustificata”

L’amicizia con Milton Friedman, quella con Margaret Thatcher. Antonio Martino torna in tv in una lunga intervista rilasciata a Quarta Repubblica e spazia tra ricordi del passato, lezioni di liberalismo e uno sguardo al futuro. “Tutti i grandi uomini sono stati liberali – dice – Il dogmatico fa danni, lo scettico non ha mai fatto danni. Pol Pot, Stalin, Hitler, Mao: erano tutti dogmatici. Gli scettici non hanno mai fatto male a nessuno. Quando mi dicono che sono euroscettico, sono felice: perché il meglio del pensiero umano viene dagli scettici”.

Martino ne ha per tutti. Silvio Berlusconi può fare il presidente della Repubblica? “Uno come lui in Italia non ce n’è”. I comunisti? “Ce ne sono più adesso di allora, solo che non lo dicono”. Il reddito di cittadinanza? “È una imposta fraudolenta. Nessuno si chiede da dove vengono quei soldi: dalle tasche di altri italiani”. Ma è soprattutto sul green pass che il ragionamento dell’ex ministro, non certo un violento no vax, si fa lucido e preciso. “Trovo assolutamente ingiustificata l’assurdità dell’obbligatorietà del green pass – spiega – sarebbe stato più semplice chiedere che venissimo marchiati a fuoco una volta che ci vaccinavano. Si sarebbe visto subito”. E ancora: “Quando ci sono state le manifestazioni contro il green pass, che cosa hanno pensato di dire i quaquaraquà che dicono di governarci? Che erano degli squadristi fascisti. Ora, è probabile ci fossero esponenti di Forza Nuova fra i manifestanti. Ma saranno in totale due dozzine di nostalgici del fascismo: e questi avrebbero la capacità di mobilitare migliaia di persone per protestare contro il green pass?”. Poi, una lezione di storia: “Dovrebbero tenere presente che Allende non è stato defenestrato da quel cattivone del generale Pinochet, ma da quei santissimi camionisti cileni che per protestare contro le restrizioni hanno bloccato il Paese. I camionisti sono in sciopero non perché glielo hanno chiesto quelli di Forza Nuova, ma perché il green pass fa loro danno”.

Insomma: la libertà è una cosa seria. E non può essere sacrificata neppure sull’altare del “diritto alla salute”. “Il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer – conclude Martino – ha fatto una dichiarazione che vorrei venisse considerata attentamente dal ministro Speranza: ‘Noi siamo per la libertà di scelta: ti vuoi vaccinare, ti vaccini; non ti vuoi vaccinare, non ti vaccini’. Questa è l’essenza del liberalismo”. Quella libertà che anche Dio ha concesso agli uomini, nonostante i dogmi: “Esistono il vizio e la virtù perché siamo liberi di scegliere. Il Padreterno è il più grande liberale”.