Avevate dubbi? Noi no. E infatti in questo strano Paese che si chiama Italia, non riusciamo proprio a liberarci dalla follia normativa sulla mascherine anti-Covid. Viviamo insomma nel paradosso per cui il Milan può festeggiare con migliaia di persone assiepate in piazza la vittoria dello scudetto senza problemi; Vasco Rossi può fare lo stesso cantando i suoi pezzi più famosi; le discoteche riaprono; ma gli studenti a scuola dovranno indossare le mascherine fino al 15 giugno. Esami di Stato compresi.
In questo contesto, in cui trovare della logica pare oggettivamente impossibile, non può certo stupire che il ministro Roberto Speranza, a capo di un ministero e di un partito sotto il 2%, intenda prorogare l’obbligo di mascherina fino a settembre. Le prime voci e i rumor erano trapelati ieri. Oggi di fatto è arrivata la conferma direttamente per bocca del leader di Leu.
Speranza dice che sul covid in Italia “i segnali sono positivi” (se n’è accordo, deo gratias) ma mica l’emergenza è finita: non sia mai. “Gli scienziati – avverte – ritengono possibile una ripresa della circolazione del virus, ma l’Italia ha uno scudo forte, oltre il 90% dei cittadini sopra i 12 anni ha completato il ciclo primario di vaccinazione. Guardiamo con fiducia alla ripresa in autunno, però sarebbe un errore pensare che il Covid sia sconfitto. I documenti dell’ultimo G7 parlano di una partita ancora aperta”.
Cosa fare, dunque? Intanto il secondo booster per gli anziani e i fragili. Poi appena ci saranno i vaccini aggiornati per Omicron “valuteremo se sottoporre al richiamo anche altre categorie”, ovvero tutti gli italiani. E poi? Poi ovviamente le mascherine, una sorta di baluardo dei chiusuristi. Il ministro Bianchi lo considera uno strumento dal “valore educativo”, definizione orribile. Speranza invece si attiene alle leggi (che ha scritto lui): i ragazzi vanno in discoteca a ballare a volto scoperto e giocano a calcio sputacchiandosi addosso? Poco importa: “Il decreto prevede l’obbligo fino al termine dell’anno scolastico”, quindi durante gli esami dovranno indossare mascherine. Per il prossimo anno, poi, il governo e Draghi hanno già messo le mani avanti: la speranza è che non servano, ma chissà.
Visto come si stanno mettendo le cose, è probabile che il nuovo anno scolastico riaprirà all’insegna delle Ffp2. In fondo il “liberi tutti” non scatterà il 15 giugno, come sperato. Il governo è pronto già a sposare in avanti l’asticella: “Terremo le mascherine nei presidi sanitari – ammette Speranza – mentre sicuramente le toglieremo nei cinema e nei teatri. Quanto ai mezzi di trasporto valuteremo, la Germania ha prorogato l’obbligo a settembre, il Regno Unito invece lo ha tolto”. L’idea del governo, dicono i retroscena, sarebbe quello di prolungare fino a fine luglio. Quindi vacanze mascherate pure quest’anno, almeno su aerei, treni e navi. Poi si vedrà: magari a settembre la curva dei contagi ricomincerà di nuovo a salire e loro potranno allargare di nuovo l’obbligo di Dpi.