Mattarella benedice Fitto. Stavolta il Pd non dà ascolto a Re Sergio?

Stallo in Europa anche grazie al Pd, che rischia di far perdere prestigio al Paese. Interviene il Colle, ma…

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Fitto Mattarella

Una nomina prestigiosa, non solo per il governo ma per l’Italia. Ma la faziosità e la miopia della sinistra per il momento fanno la differenza. Stallo in Europa sui vicepresidenti esecutivi, Raffaele Fitto ancora in bilico così come la spagnola Teresa Ribera. La criticità riguarda l’attuale ministro agli Affari europei: i socialisti, ingordi di potere, non vogliono votare un esponente dei Conservatori, gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia. La maggioranza a sostegno di Ursula von der Leyen si è infilata in un tunnel da cui ora fatica a uscire e il Partito Democratico – che all’interno del Pse ha la maggior rappresentanza – non fa niente per mascherare la sua anti-italianità.

Un atteggiamento incomprensibile, che ha l’unico scopo di affossare la nostra nazione e il ruolo chiave che questa può giocare in Europa. Una grande figuraccia, una delle tante, di questa sinistra che fa sempre più parole e ha sempre meno voti. E tutta la sua incredibile logica distorta viene smascherata direttamente da Sergio Mattarella. Sì perchè ieri Fitto è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, che “gli ha formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico, così importante per l’Italia, assegnatogli dalla presidente von der Leyen nell’ambito della Commissione dell’Unione europea”. Il messaggio è chiaro: bisogna votare Fitto. Con buona pace delle patetiche strategie di Elly Schlein.

Ma come: fino a poche ore fa eravate lì ad applaudire Mattarella per aver risposto per le rime al cattivone trumpiano Elon Musk e ora state in silenzio? L’endorsement a Fitto non va giù forse. Però è impossibile non notare tutta l’incoerenza del mondo dem: il Pd anzichè fare una valutazione sulle competenze di Fitto e sui vantaggi per il Paese con un vicepresidente all’interno della Commissione europea, preferisce anteporre pregiudiziali e interessi di partito all’interesse nazionale. Mattarella non può essere considerato un manutengolo di Fratelli d’Italia, siamo tutti d’accordo? Eppure l’appoggio a Fitto è chiaro, limpido, cristallino. Re Sergio non va più bene?

Difficile ottenere una risposta, perchè la Schlein fa finta di nulla. Anche a domanda diretta non risponde, forse le sue priorità sono i migranti e la comunità Lgbt. Come non condividere la stilettata di un popolare: “I socialisti italiani vogliono seguire l’indicazione di Mattarella o farsi dettare la linea da Pedro Sanchez?”. Perchè questo sta accadendo: la maggioranza della von der Leyen si sta spaccando per aver osato coinvolgere l’esponente di una famiglia politica esterna. La stupidità del veto la confermano i diretti interessati, che ribadiscono a più riprese che il problema non è Fitto, che anzi è molto apprezzato per qualità e profilo moderato.

Il Pd si è sempre richiamato all’interesse nazionale, ma la realtà dice altro. Dimenticando che cinque anni fa Fratelli d’Italia votò Paolo Gentiloni quale commissario europeo nonostante tutte le perplessità sul suo conto. Ora, nel momento di sostenere il candidato della propria nazione nei ruoli apicali europei, il Pd si fa dettare la linea da francesi e spagnoli. Che brutta fine, la caccia ai fascisti immaginari avrà lasciato un segno indelebile.

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Fare previsioni è complicato. La mossa di Mattarella potrebbe spingere i dem a una ulteriore valutazione. Il capo dello Stato si è speso per la nomina a commissario e ne ha parlato più volte con la Meloni, a testimonianza dell’importanza del dossier. Perchè Mattarella è il presidente della Repubblica e il bene dell’Italia è sempre la sua priorità, non a giorni alterni. Il Pd può dire lo stesso? La risposta la conosciamo già.

Franco Lodige, 15 novembre 2024

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