Il grande gioco del Quirinale è il passatempo preferito dei parlamentari che frequentano il Salone Garibaldi al Senato e il cortile a Montecitorio. Ogni santo giorno salgono o scendono le quotazioni di Mario Draghi o di un bis di Sergio Mattarella. Senza perdere di vista i profili che potrebbero spuntare ai tempi supplementari, quando non servirà più la maggioranza assoluta dei grandi elettori. E i nomi, in questo caso, sono sempre gli stessi: Pierferdinando Casini, Paolo Gentiloni, David Sassoli, Romano Prodi, Giuliano Amato.
Eppure da qualche giorno c’è un fatto che emerge dai capannelli. Il cui protagonista rimanda all’attuale inquilino della presidenza della Repubblica. È vero, il palermitano Mattarella ha ribadito in diverse occasioni pubbliche che non intende proseguire la sua esperienza al Quirinale. Forse desidera riposarsi dopo un settennato assai movimentato, costellato da cinque governi, dall’exploit alle politiche delle forze populiste M5S e Lega, e da una pandemia che ha mutato gli equilibri del mondo. Eppure, qualora ci ripensasse – e non è da escluderlo – il secondo mandato di Mattarella non sarebbe a tempo, un anno e mezzo e poi via ai giardinetti, modello Napolitano. Lasciando, quindi, spazio all’ex governatore della Bce. No, no. Il siciliano ha 80 anni, la stessa di Napolitano quando venne eletto per la prima volta nel 2006. Ecco perché chi conosce e frequenta il palermitano giura: “Se Sergio cede al forte pressing che gli arriva da più parti sta altri sette anni al Quirinale. E supera il predecessore comunista. Alla faccia di Napolitano…”.
Antonio Russo, 24 settembre 2021