Mattarella firma la manovra: dai bonus alle pensioni, tutte le misure

Il testo è composto da 144 articoli, che comprendono le misure fiscali e quelle sulla revisione della spesa

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Giorgetti manovra 2

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il disegno di legge di bilancio presentato dal governo guidato da Giorgia Meloni. Il testo della manovra – da circa 30 miliardi lordi – ora sarà sottoposto all’iter parlamentare: contiene 144 articoli che spaziano dalle misure fiscali alla revisione della spesa, dalle pensioni ai nuovi bonus.

Uno dei punti più attesi della manovra è il taglio del cuneo fiscale. La misura coinvolgerà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai 13 milioni già interessati dal provvedimento in vigore. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che si passa dai redditi fino a 35 mila euro ai redditi fino a 40 mila euro. Ma non è tutto. Il titolare del Tesoro ha posto l’accento su una nuova misura: “Il benefit fiscale fino a 5 mila euro per rimborsare le spese dei lavoratori che le aziende trasferiscono”.

Per quanto riguarda il dossier pensioni, la manovra prevede un incremento del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026 per gli assegni di importo pari o inferiore al trattamento minimo. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%. Sempre per quanto concerne le pensioni, previsto il cosiddetto bonus Maroni: i lavoratori con i requisiti per  l’accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre al periodo di finestra mobile) che decidessero di restare al lavoro “possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico” e riceverli in busta paga. Questi contributi non concorrono alla formazione del reddito.

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La manovra prevede novità anche per la famiglia, in particolare con il bonus nuove nascite. Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, il governo ha disposto per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 un bonus una tantum di 1.000 euro. La cifra non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato Ue o di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo “per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro” o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. La condizione prevista è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40 mila euro annui.

Dossier banche: la manovra contiene il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta. Come evidenziato nel testo, la deduzione della quota dell’11 per cento dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025, è differita “in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi”. Quella del 4,7 per cento per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026, “è differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi”. Quelle del 13 per cento e del 10 per cento per i periodi d’imposta 2025 e 2026 sono differite “in quote costanti, rispettivamente” al 2026 e ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi. Confermata la stretta sulle operazioni in criptovalute come il Bitcoin. Scatta l’aumento, sulle plusvalenze e gli altri proventi, dell’imposta sostitutiva applicata all’aliquota del 42%.

Nel testo della manovra è anche previsto che le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. “Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese  le spese sanitarie detraibili così come sono esclusi gli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024”, si legge. Inoltre “a fini del presente articolo, il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.

Il governo ha fissato un tetto ai compensi corrisposti agli organi amministrativi di vertice degli enti e degli organismi che rientrano nell’elenco Istat nonché degli enti, organismi e fondazioni che ricevono anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma contributi a carico della finanza pubblica. In base a quanto previsto, i compensi non possono superare il limite dell’importo annuo corrispondente al 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di cassazione. Il testo rimarca che la norma vale per le nomine a partire dal 1° gennaio 2025.

Tra le novità della manovra segnaliamo inoltre l’istituzione di un fondo presso il Mur con una dotazione di 150 milioni di euro per 2027 e 2028 che sostiene le attività dei centri nazionali e dei partenariati estesi, nonché le iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale del Piano Nazionale Complementare (PNC), così da consentirne il consolidamento nel tempo e la sostenibilità economico finanziaria al termine del periodo di attuazione del Pnrr. Per quanto riguarda la Rai, per ridurre gli oneri di esercizio, la tv di Stato nel corso del 2025 non avrà la possibilità di aumentare le spese per il personale  e per gli incarichi di consulenza. Per il 2026 dovrà invece ridurre la spesa di almeno il 2 per cento rispetto alla media delle spese sostenute dal 2021 al 2023. La riduzione della spesa salirà al 4 per cento nel 2027. Novità anche per Lotto e Superenalotto: dal 2025 nella giornata del venerdì ci sarà una estrazione settimanale aggiuntiva.

Franco Lodige, 23 ottobre 2024

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