Eravamo in pensiero, ma il nostro Mattarella in un certo senso non delude mai: basta aspettare, pochissimo in verità, e lui è come il Natale: quando arriva, arriva. Eccolo scattare, felice come una Pasqua, che non c’è, in soccorso della scuola di Pioltello che chiude “per Ramadan”: le sue felicitazioni fanno il paio con quelle dell’imam di Pioltello, che però sono un poco più sobrie.
Imam Mattarellah? Via, non sarebbe rispettoso, non verrebbe forse neppure colta l’ironia, restiamo all’analisi spassionata. Il pretesto, come al solito, è quello di una malintesa o maliziosa integrazione, comunque improponibile dato l’interlocutore; ma lo abbiamo spiegato cento volte e tutti in Europa si sono accorti, meno chi dovrebbe accorgersene, che questa integrazione avviene alla rovescia, sono gli ospiti a pretendere di integrare chi li ospita, con le buone o con le cattive: pochissime le buone. A questo punto non possiamo pensare che le uscite presidenziali siano frutto di superficialità o distrazione o sconoscenza: al contrario, est modus; c’è un metodo, ed è anche facile da identificare, tanto più che non si nasconde, non ha alcuna pretesa di dissimularsi, anzi il Colle parla sempre a tutti perché una in particolare intenda.
Siamo oltre la pre-potenza del potere che dice “la mia parola contro la vostra ma la mia pesa di più”. Siamo alla parola unica, si fa e si pensa come dico io. La pretesa dell’istituto di Pioltello appare eccentrica, fuori dalla legge? Se è per questo, lo erano anche lockdown e il resto della mercanzia autoritaria, ma è bastato dire – confortati addirittura dalla Corte Costituzionale – che la Costituzione veniva messa provvisoriamente da parte, che la libertà era sopravvalutata ed era un crimine: “Non si invochi la libertà per non vaccinarsi”; “Non si dia spazio a chi contesta il vaccino”. E poi, ancora: non posso pensare che ci sia ancora chi non crede ai cambiamenti climatici per causa dell’uomo. Ossia chi non si immola davanti alla dea Gretì.
Mattarella, quando vuole, parla e parla in modo che nessuno possa fraintendere. Parla senza alcun riguardo, senza nascondere come la pensa e in simpatia di chi (e in avversione a chi). Allo stesso modo, quando lo ritiene opportuno, tace senza scrupoli, senza preoccuparsi di mandare segnali di difesa del Paese. Tace quando dalle scuole italiane sparisce il Crocifisso, manco fosse l’emblema del peggior delinquente della storia. Tace quando, per non disturbare gli includendi, aboliscono il presepe. Tace quando gli stessi inclusivi vietano la formula di rito, “Buon Natale”. Tace quando i teppisti climatici aggrediscono il patrimonio artistico pubblico o mettono in atto azioni sovversive a prato basso.
Non tace, disgraziatamente, perché li difende, quando i balordi dei centri sociali, in fama di giovani favolosi, aggrediscono le forze dell’ordine manifestando in odio agli ebrei, in favore di Hamas e scandendo minacce di morte all’attuale presidente del Consiglio. Tace quando un minorenne in pieno Senato rivolge infantili minacce di morte al suddetto presidente del Consiglio facendo l’imperituro gesto della P38, scenetta che mai avremmo voluto vedere e che ha colpito il resto del mondo, a partire dai nostri cari amici che prendono allegramente nota, per includerci meglio.
Leggi anche:
Tace, infine, quando il ragazzino in questione, che conferma soavemente di rifarsi alla lotta armata, armata contro lo Stato, in teoria rappresentato dal suo presidente, viene “condannato” a “leggere un libro”: roba da Pinocchio, ma lui probabilmente sceglierà un romanzetto di Cesare Battisti, quello dei PAC, però. Tace, il Colle, tace in occasione di qualsiasi atto di aggressione o di violenza di matrice islamica, alla faccia dell’inclusione.
Insomma, sarà un caso, sarà una svista, ma la cura e la comprensione presidenziale vanno regolarmente a chi lo Stato lo aggredisce e dimostra di odiarlo: cui prodest?
A questo punto, chiunque può farsi un’idea del metodo in questione. Forse dovrebbe prenderne atto anche la diretta boicottata, chiaramente percepita come corpo estraneo, parvenu da risolvere quanto prima anche per essersi permessa di vincere elezioni purtroppo libere. Senonché la diretta boicottata, pur di durare, sembra fortemente orientata anche lei a lasciarsi includere da quell’intreccio di poteri fortissimi che va da Mattarella alla Baronessa Ursula Bordelinen passando per il Pd.
Dopodiché hai voglia a scandire italiani, patrioti. Insomma, siamo sempre alla care vecchie convergenze parallele, sia pure in forma questa volta surreale. Ma abbiamo imparato che l’inclusione all’occidentale, all’europea, in particolare all’italiana funziona come segue: tu mi pisci in testa e io ti chiedo scusa. E il popolo si gratta, come cantava Rino Gaetano. E, se le cose stanno così, e stanno esattamente così, chi siamo noi per dire la nostra?
Max Del Papa, 27 marzo 2024
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).