Politica

L'intervento del Capo dello Stato

Mattarella sbaglia: la scienza non è un dogma

Il discorso del Capo dello Stato a Messina: “Fondamentale la stampa indipendente”

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Intervenendo, in quel di Messina, alle celebrazioni del 50esimo anniversario della Fondazione Bonino Pulejo e del 70esimo della “Gazzetta del Sud”, il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato la fondamentale esigenza di avere organi di stampa indipendenti. Lo ha fatto citando in particolare la guerra in Ucraina e la lunga e, a nostro avviso, estremamente confusa vicenda della pandemia di Sars-Cov-2.

L’intervento del Capo dello Stato

Ora, ascoltando alcuni passaggi del rieletto inquilino del Colle, si ha l’impressione che per Mattarella l’informazione indipendente sia solo quella che piace ai governi di turno, soprattutto quando essi adottano le liberticide misure restrittive che stiamo ancora pesantemente subendo. Dice infatti il Capo dello Stato: “Come vediamo anche in un periodo di guerra come quello che stiamo vivendo, è fondamentale avere organi di stampa indipendenti per non subire i falsi. Gli avvenimenti di oggi pongono delle sfide per ciascuno di noi: lo abbiamo visto di fronte alla pandemia. Bisogna contrastare la cattiva informazione, i presunti complotti e teorie fantascientifiche. Non saremmo oggi qui, se non ci fosse stata la scienza, accompagnata da una sana e corretta informazione. Gli organi di informazione hanno un ruolo fondamentale e prezioso: la guerra in Ucraina sta ricordando a tutti noi, ancora una volta, l’assoluta necessità di non subire false notizie e conoscere la verità”.

La scienza come clava democratica

Ma qui, a mio parere, emerge con grande evidenza l’elemento, concettualmente inaccettabile, che tiene in piedi il ragionamento di Mattarella, più volte ribadito nel recente passato. Ossia la scienza – in questo caso quella allineata con l’esecutivo di turno – utilizzata come una sorta di clava democratica, in grado di annichilire, sulla base della salute pubblica, le garanzie costituzionali dei singoli cittadini, di cui il presidente della Repubblica dovrebbe essere il custode.

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