Cronaca

La fine del boss

Matteo Messina Denaro è morto

Il boss mafioso stroncato dal tumore. La cattura dopo 30 anni di latitanza: “Mi avete preso perché sono malato”

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Il boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, 62 anni, è deceduto all’ospedale dell’Aquila a seguito di una grave forma di tumore al colon diagnosticato negli ultimi mesi della sua latitanza nel 2020. La notizia è stata riportata da Ansa: era stata proprio la malattia a condurre i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo sulle tracce del boss, rimasto latitante per tre decenni.

Il tumore del boss

Durante il periodo di detenzione al 41bis, Messina Denaro ha sostenuto due interventi chirurgici dovuti a complicanze del cancro e, non essendosi ripreso dalla seconda operazione, i medici avevano deciso di non rimandarlo in carcere. Gli ultimi momenti di vita l’ex latitante, dopo l’intervento per l’occlusione intestinale, li ha trascorsi in una stanza di massima sicurezza dell’ospedale, con il supporto della terapia del dolore prima di essere sedato. Nei giorni immediatamente precedenti la morte, Messina Denaro ha avuto l’opportunità di incontrare alcuni familiari, tra cui la figlia Lorenza Alagna, nata durante i suoi anni di latitanza. La sera del 22 settembre era entrato in un coma irreversibile.

L’annuncio della cattura del boss

L’arresto di Messina Denaro a Palermo

Il suo arresto a Palermo, in una clinica privata a poche centinaia di metri dalla Direzione distrettuale antimafia, resta uno degli eventi più significativi del 2023. Era gennaio e gli investigatori del Ros sono riusciti a rintracciare il boss grazie a indizi legati alla sua malattia: il boss si sottoponeva alle cure oncologiche sotto il falso nome di Andrea Bonafede, un geometra prestanome che gli aveva fornito una copertura durata trenta anni.

Il Ros rivela: “Così abbiamo preso Matteo Messina Denaro”

Messina Denaro, durante gli interrogatori cui è stato sottoposto, ha manifestato convincimento che la sua malattia sia stata la causa del suo arresto, ha fornito dettagli sulla sua vita movimentata e avventurosa, ammettendo l’acquisto di un’arma da fuoco, ma ha negato il suo coinvolgimento nelle stragi, così come nell’omicidio di Giuseppe Di Matteo, e non ha rivelato quello che gli investigatori speravano potesse rivelare. I segreti che possedeva se li è portati nella tomba.

L’arresto di Matteo Messina Denaro

Articolo in aggiornamento