Rassegna Stampa del Cameo

Matteo Salvini vola nei sondaggi. E il motivo è facile…

Rassegna Stampa del Cameo

La settimana è iniziata con una rinuncia. Non ho potuto partecipare al percorso enogastronomico di Coazze “Mangia, Bevi, Cammina”. Percorso di 3 km, con 7 stazioni di sosta. Avrei saltato la prima (aperitivo e pizzette), mi sarei soffermato brevemente sulle altre (frittatine, lasagne, salamelle), fermandomi definitivamente alla penultima: tagliere di “cevrin” (latte misto di capra camosciata e di vacca Barà) prodotto in alpeggio, pane di lievito madre, barbera d’Asti.

Sulla povera Angela Merkel sono continuate a piovere rane. La sua banca preferita, Deutsche Bank, in America non ha passato la seconda parte degli stress test della Fed: uno schiaffo. Quel birbante del polacco Jaroslaw Kaczynski, vedendola a pezzi, proprio ora chiede il pagamento dei danni di guerra (sic!). La Germania del calcio non sa più vincere, non sa più perdere, non sa più che fare. Urge, per la Signora, o uscita di scena, o lunga vacanza a Ischia.

La prima parte della settimana è trascorsa a stabilire chi avesse vinto e chi avesse perso nella notte di Bruxelles. Alle quattro del mattino Giovanni Conte parlò per primo, la vanità accademica di cui è intriso, lo tradì, si spacciò per vincitore. Nelle ore, e nei due giorni successivi, sarà massacrato dal sistema del “giornalista collettivo” che creerà un’analisi condivisa dall’intera stampa di regime, secondo la quale il vanitoso professore sarebbe stato gabbato dal geniale Emmanuel Macron.

Solo al terzo giorno si scopre che era una fake istituzionale, e si palesa la verità per bocca della stessa Cancelliera: “L’Italia sui temi degli arrivi, delle Ong, dei “campi europei” in Sicilia, non ha accettato nessuna forma di compromesso”. Si è imposta la linea di Matteo Salvini: la mossa Aquarius aveva cambiato il gioco, dal poker allo scopone scientifico.

Quindi, l’Italia non aveva perso. Fine delle fake del “giornalista collettivo”. L’ottanta per cento degli italiani ha tirato un sospiro di sollievo. Per loro ormai “immigrazione-sicurezza-lavoro” sono le uniche cose che contano. Europa ed Euro, sui quali il Pd aveva scommesso per mettere in evidenza le contraddizioni dei giallo-blu, sono state declassate a seghe mentali.

Presto lo saranno pure “Flat Tax” e “Fornero”? L’importante è ripetere che si vuole abbassare il debito. E cominciare a farlo, come sostiene Giovanni Tria. Il governo Conte ha bisogno di consolidarsi, se toglie all’opposizione i temi economici, lui diventa credibile internazionalmente, loro rimangono degli sbandati. Elementare Watson.

I sondaggi premiano Matteo Salvini in modo imbarazzante, pare raccatti voti ovunque e non si comprende perché. Io un’idea ce l’ho, conosce a memoria tutte le canzoni di Davide Van de Sfroos. Fuor di metafora, gli italiani hanno percepito l’ovvio: il blocco dell’immigrazione esterna significa più lavoro e più sicurezza. I “competenti” possono disquisire fin che vogliono se ciò sia vero o falso, i cittadini credono che sia vero e tanto basta.

Non sono certo idioti, ormai hanno capito, animalescamente, che nel mondo imperante del ceo capitalism l’unico approccio salvifico è questo: il ”percepito” è la verità perché il “modello” è strutturalmente iniquo. Perché? Perché ha ucciso l’ascensore sociale, si sale solo per cooptazione. Il resto è cipria tendente a fuffa. E così l’opposizione si ritroverà sempre all’angolo.

Altro punto ormai acquisito, mai credere ai “numeri” dei “competenti”. Faccio un esempio emblematico. Branko Milanovic, capofila degli economisti focalizzati sulle diseguaglianze (tema che mi affascina, visto che sono fra i diseguali) sostiene che sia falsa la lettura di una forbice che si allarga tra una minoranza di ricchi sempre più ricchi e di un esercito crescente di poveri, mentre le classi medie spariscono. Milanovic dimostra che la curva delle diseguaglianze assume la silhoutte dell’elefante, la gobba rappresenta l’ascesa dei poveri sia cinesi che indiani e bla bla bla. Analisi affascinante. Dov’è la furbata sottesa? I suoi “numeri” sono veri solo se fai i conti a livello globo. Se gli fai notare che a livello dei diversi Stati dell’Occidente i “numeri” danno indicazioni diverse, cioè, c’è sì la gobba ma è gobba da banale cifoscoliosi, ti risponde, serafico, “Il declino delle classi medie occidentali può darsi che sia stato il prezzo da pagare per l’ascesa delle classi medie in Cina”.

Così cadono i “competenti”. Essendo fuori dalla vita vera, credono ai loro idioti giochini intelletual-linguistici. Pensano forse che centinaia di milioni di persone accettino, supinamente, di impoverire loro e il loro paese per far ricco (e potente) un paese canaglia come la Cina, retto da un nazi-comunista come Xi Jinping? E di risulta quattro gatti in California e i loro maggiordomi nostrani? Puro suicidio comunicazionale.

È grazie alle loro capacità percettive, ergo alle difese immunitarie donate loro dalla natura, che la gran parte dei cittadini occidentali, gli “sconfitti” come vengono chiamati i poveracci oggi, sta diventando “populista” e, facile profezia, quando arriverà il prossimo “picco” della crisi (vedi previsione Fmi del gennaio scorso) l’odio verso le élite globalizzate esploderà. Riflettete gente, riflettete.

Riccardo Ruggeri, 6 luglio 2018