Il problema fondamentale è che la politica è fatta di pavidi. Oggi Renzi, che ha definitivamente risolto il suo problema economico nella vita, fa la morale al governo dicendo che Lollobrigida e Delmastro dovrebbero dimettersi esattamente come ha fatto Sgarbi.
Ricordo Renzi quando era un giovane amico di Demita che girava con le sue giacchette a quadretti un po’ cammellesche. Un ragazzo molto intelligente e che pian piano ce l’ha fatta e quindi si è comprato il primo Patek Philippe ed il primo Audermas Piguet. Poi è arrivata la casetta lì in collina e tutto per merito della sua intelligenza.
Quest’anno addirittura Renzi è il più ricco del Parlamento con due milioni e mezzo di euro. Io sono contento per Renzi perché sono sempre contento quando uno ce la fa.
Lo sono decisamente meno quando leggo delle ipocrisie come quelle che scrive oggi dicendo che Sgarbi ha avuto la decenza che manca a Lollobrigida e a Delmastro. Intanto Renzi è straordinario: scrive la stessa identica cosa che scrivono i suoi amici del Fatto Quotidiano e già questo dovrebbe far pensare. Ma la cosa che mi viene subito in mente è la seguente: uno che (legittimamente) prende i soldi da principi sauditi e da stati stranieri, veramente può alzare il ditino e parlare di conflitto di interesse? Veramente Renzi oggi può fare il moralista? È come se facesse delle elezioni all’università su come si vince un referendum. Vi fareste spiegare da Renzi come si vince un referendum? Mi viene da ridere, ma invece c’è da piangere.
Io rivendico senza dubbi la facoltà che ha Renzi finalmente di risolvere i suoi problemi economici. Trovo però veramente incredibile che da una parte faccia le sue straordinarie consulenze e, dall’altra, accusi Sgarbi per conflitto d’interesse se è pagato per parlare di Michelangelo in una serie di conferenze. Ragazzi, è una roba da matti.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 3 febbraio 2024