Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano e della Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano, ha attuato due distinti provvedimenti restrittivi riguardanti un totale di 50 individui (32 maggiorenni e 18 minorenni). A queste persone sono contestati diversi reati, tra cui associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio (per 9 soggetti, di cui 7 maggiorenni e 2 minorenni), oltre a rapina (per 41 soggetti, di cui 25 maggiorenni e 16 minorenni). Secondo le prime informazioni gli arrestati sono tutti italiani di seconda generazione.
“L’operazione condotta oggi a Milano, con lo smantellamento di un’intera rete criminale è l’ennesima dimostrazione dell’impegno che le forze di polizia stanno profondendo nel contrasto alla delinquenza e all’illegalità sulle nostre strade”, ha detto Matteo Piantedosi. “Gli arrestati sono perlopiù giovani e giovanissimi, molti dei quali minorenni di cosiddetta seconda generazione spesso protagonisti di numerosi episodi di violenza. Un ringraziamento alle donne e agli uomini della squadra Mobile per la determinazione, la professionalità con cui hanno portato a termine questa operazione”.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Milano con il supporto delle sezioni investigative dei Commissariati cittadini, ha rappresentato un’analisi approfondita del fenomeno delle rapine e dei furti con strappo avvenuti in strada e in contesto metropolitano, perpetrati da giovani stranieri che si concentrano su oggetti in oro, in particolare collane indossate da giovani e, in alcune circostanze, anche da persone anziane. L’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza nei luoghi delle rapine, unita a operazioni di intercettazione e all’esame dei dispositivi telefonici sequestrati, ha consentito non solo di identificare gli autori di 25 rapine, ma anche di rivelare un canale di ricettazione sistematico e permanente di monili in oro, riconducibile a una famiglia di origine rumena.
Tutti e sette i membri di questa famiglia sono stati arrestati con l’accusa di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. La base operativa di tale organizzazione è stata rintracciata in un’abitazione popolare occupata abusivamente nel quartiere San Siro, dove gli autori delle rapine si recavano per ricettare la refurtiva, senza alcun preavviso e a qualsiasi ora. Periodicamente, l’oro raccolto veniva trasportato in Romania per essere riciclato. Sebbene il sistema di ricettazione non fosse particolarmente strutturato, il gruppo rumeno ha coinvolto una giovane italiana di seconda generazione di 17 anni e un cittadino libico di 21 anni per facilitare i contatti con alcuni dei rapinatori e ampliare così il proprio giro d’affari.
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