di Franco Lodige
Ci vuole poco a passare dall’odio ad altro odio. Da una follia ad un’altra follia. Così, dismessi i panni dei bacchettoni anti no vax, no pass e similari, con lo scoppio della guerra in Ucraina i benpensanti (quelli che “l’amore è amore”) hanno trovato il loro nuovo nemico: i russi, i putiniani, i no armi e chiunque provi a ragionare fuori dagli schemi del guerristicamente corretto.
L’ultimo incredibile episodio arriva da Bologna, terra di accoglienza (in teoria). Dove una ragazza di origini russe, peraltro invalida, si è vista mettere alla porta dal medico per colpa del suo passaporto. “Andate via, siete russi, non venite nel mio studio“, le avrebbe detto un medico di base che si è beccata una denuncia per diffamazione aggravata e un esposto all’ordine dei medici. Lei, Lidia Malica Davidenco ha 19 anni, vive a Casalecchio di Reno e studia all’Università emiliana. Il 21 marzo, stando al suo racconto riportato dal Carlino, che ovviamente va preso come la sua versione dei fatti, si presenta dal medico di base per farsi compilare un modulo che attesti la sua sordità. Niente di così complicato: serve per acquistare a prezzo agevolato un computer da utilizzare al corso di Economia del turismo europeo di Rimini. Le cose però si complicano: la dottoressa ritiene che serva un otorino per il certificato, la studentessa non è d’accordo, arriva la nonna e scatta il bando su base russofona: “Andate via – avrebbe detto la signora in camice – Non mi piacciono i russi, non mi piace Putin”. E quindi?