Politiche green

Meglio la mucca scoreggiona dei deliri green

La Danimarca tasserà gli allevatori per i gas serra emessi da mucche, pecore e suini a partire dal 2030

mucca, peto, tasse © Monstera, 127071, Mironov Konstantin tramite Canva.com

Ci sarebbe veramente poco di cui stupirsi se in nome del clima dovessimo essere costretti a pagare un’imposta anche per l’aria respirata. Perché, almeno a giudicare dal percorso green intrapreso dall’Ue, con ogni probabilità, presto o tardi, arriverà anche quella. È solo questione di tempo.

Nel frattempo, in attesa di imporre ai suoi cittadini il pagamento dell’aria respirata, l’Europa si prepara a tassare quella emessa, non dall’uomo, almeno per il momento, ma dagli animali. Mucche, pecore e maiali, più precisamente. Dal 2030, infatti, in Danimarca gli allevatori saranno tassati per le emissioni di metano prodotte dai loro capi di bestiame. Così, per ogni tonnellata di anidride carbonica equivalente generata dalle flatulenze delle bestie, ogni allevatore si troverà a dover versare a titolo di imposta la somma di 300 corone (40 euro circa), che diventeranno poi 750 (100 euro) a partire dal 2035.

Prevista, inoltre, anche un’apposita detrazione fiscale, pari al 60% per i primi due anni, e vari incentivi atti a spingere gli allevatori a ridurre le emissioni. Funzionerà così la nuova tassa sulle flatulenze animali pensata dal governo danese per contrastare il cambiamento climatico, con previsioni di incasso di proventi milionari, stimati in circa 400 milioni di euro per le sole mucche (la Danimarca ne conta circa un milione e mezzo), fondi che nelle intenzioni di Copenaghen saranno utilizzati per sostenere la transizione ecologica del settore agricolo. Propositi nobili, non c’è dubbio.

Ciò che invece risulta ancora poco chiaro è il modo in cui dovranno essere misurate, ai fini dell’imposizione fiscale, le emissioni generate dalle flatulenze emesse dalle bestie. Dando per assodato che il fisco danese non potrà essere nelle condizioni di calcolare singolarmente la quantità di CO2 prodotta da ogni singolo peto o rutto emanato da ogni singolo animale, non è difficile immaginare quale possa essere la reazione di un allevatore davanti a un avviso di liquidazione o a una cartella esattoriale scaturente dal mancato versamento dell’imposta sulle flatulenze del bestiame.

Sempre che le veementi (e fondate) proteste degli allevatori danesi non riescano a neutralizzare la nuova tassa green sulle scoregge, come peraltro accaduto in Nuova Zelanda, dove la proposta di legge che imponeva, dal 2025, la tassazione sulle emissioni prodotte dal bestiame è stata congelata per via della ferma opposizione degli allevatori. Come andrà a finire in Danimarca lo si vedrà. Comunque vada, resta il fatto che nella nuova Europa verde ed ecologicamente sostenibile anche scoreggiare sembra essere diventato un lusso.

Salvatore Di Bartolo, 28 giugno 2024

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