Meloni e i timori su Arianna. Lo sfogo: “C’è un disegno che…”

FdI fa quadrato attorno alla sorella della premier. Non è la prima volta che trapelano “notizie false” sul conto del governo. Chi c’è dietro?

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Meloni Fratelli d'Italia

Giorgia Meloni crede al rischio di una manovra di accerchiamento da parte di giudici, giornali e politica. L’allarme lanciato ieri da Alessandro Sallusti sulla sorella Arianna viene recepito dalla premier che si trova in Puglia in masseria per passare qualche breve giorno di vacanza.

Il centrodestra ieri è stato un fiorire di dichiarazioni, solidarietà ed attacchi contro un “Sistema” che Meloni considera “simile a quello utilizzato contro Berlusconi“. Lo schema è semplice: i giornali ipotizzano “influenze” particolari da parte di Arianna nelle nomine di Stato, la politica (in questo caso Italia Viva e non solo) rilancia l’indiscrezione e infine una procura a caso potrebbe aprire un procedimento. Il sospetto insomma è che si stiano “creando le condizioni perché qualche magistrato apra un’inchiesta”. Magari ipotizzando un reato fumoso come quello del “traffico di influenze illecite”.

Di precedenti ce ne sono. E non solo andando indietro all’epoca berlusconiana. Molto più di recente, Carlo Fidanza – oggi capo delegazione FdI al Parlamento europeo – è prima finito nel mirino di Fanpage&co, poi della politica e infine indagato. Salvo poi venire assolto quando però il danno d’immagine era ormai fatto. Anche Guido Crosetto qualche tempo fa parlò di possibili complotti politico-giudiziari. E nel pieno del caso Andrea Delmastro, costretto all’imputazione coatta per le rivelazioni su Cospito, Palazzo Chigi fece trapelare un comunicato in cui si domandava “se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione”.

Dopo aver letto la notizia pubblicata dal Giornale, la premier ha affidato all’Ansa la sua irritazione. “Contro Arianna mosse squallide e disperate – ha detto la premier -. Se fosse vero dimostrerebbe solo che stiamo smontando un sistema che tiene in ostaggio il paese”. E ancora: “È uno schema visto e rivisto sopratutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo”.

In fondo basta leggere un po’ i giornali ogni giorno per accorgersi che la segretaria politica di FdI è da tempo al centro di retroscena, indiscrezioni, articoli piazzati qua a là. FdI considera “inquietante” eppure “verosimile” quanto descritto da Sallusti. In fondo la storia di questo Paese insegna che i governi cadono molto più spesso per colpa di indagini della magistratura che per volontà politica dei partiti. O degli elettori.

Ieri intanto Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono incontrati in masseria Beneficio per discutere delle nomine Ue (sarà Fitto il commissario indicato dall’Italia?) e per sminare la lite di Ferragosto sullo Ius Soli. Antonio Tajani si è collegato al telefono.

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