“Meloni pezzo di m***”. Insulti dai Placebo col patrocinio. Il Pd non dice nulla?

Il gruppo musicale britannico spara a zero contro il premier. I dem, in trincea sul caso Facci, difendano la donna insultata

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Placebo

Chiudete gli occhi e immaginate questo scenario: un gruppo o un cantante, non vicino a posizioni di sinistra, comincia ad insultare il Presidente del Consiglio (di centrosinistra) nel bel mezzo di un concerto. Non vogliamo pensare cosa sarebbe successo nelle ore successive al termine dell’evento. Interrogazioni parlamentari, accuse di squadrismo, fascismo, autoritarismo e via andare.

Il caso Placebo

Ma perché diciamo tutto questo? Ebbene, ieri sera, direttamente dal palco dello Stupinigi Sonic Park, a Nichelino (Torino)di fronte a cinquemila spettatori, il gruppo alternative rock britannico Placebo ha ben deciso di sparare alzo zero contro Giorgia Meloni. “Fascista, razzista, pezzo di m***, Vaff***!“, ha inveito il frontman anglo-americano del gruppo, Brian Molko, appena dopo aver ringraziato la città di Torino per l’accoglienza.

Succede. Ma qui il punto è un altro. Il Sonik Park è un progetto nato nel 2018 per portare i concerti in città italiane uniche al mondo per rendere la musica uno strumento di promozione turistica. Lodevole. A promuovere il tutto è la fondazione Reverse che opera “con il supporto” del ministero della Cultura, della Regione Piemonte, delle città di Nichelino, Moncalieri e Torino oltre ad altre fondazioni. Tant’è che la tappa di Stupinigi da cui sono volati gli insulti era “promossa” dalla città di Nichelino con il patrocinio della Regione Piemonte, della città di Torino e via dicendo. E la prossima esibizione, quella di Matera, gode del sostegno delle varie amministrazioni locali.

Per approfondire:

Ora viene da chiedersi: ma se il Pd si è speso così tanto per togliere il programma Rai a Filippo Facci, colpevole di sessismo per una frase infelice, cosa faranno mai i dem di fronte a insulti così ignobili contro una donna leader politica? Risposta: niente. Perché è il solito mondo doppiopesista della sinistra. Quello in cui Roberto Saviano può tranquillamente dare della “bastarda” in diretta tv prima a Giorgia Meloni e poi a Matteo Salvini e ottenere un programma in Rai senza colpo ferire. Mentre Filippo Facci, al centro di un putiferio per due parole scritte male, rischia di perdere la sua striscia quotidiana dal lunedì al venerdì alle 12.55, prima del Tg2 delle 13.

Se il Pd ha chiesto l’esclusione di Facci dalla televisione pubblica, ci aspetteremmo che il Pd prenda in considerazione pure l‘ipotesi di cancellare il prossimo concerto dei Placebo, fissato per prossimo il 16 luglio a Matera. Da veri liberali, ovviamente, saremmo contrari: sarebbe sbagliato cancellare un concerto di un gruppo musicale per un’espressione di pensiero (seppur volgare e verbalmente violenta). Però un po’ di coerenza intellettuale da parte dei vari Sandro Ruotolo ci vorrebbe: se si sono spesi così tanto in difesa delle donne sulla frase di Facci, ci aspetteremmo almeno un po’ di sdegno in difesa della prima donna presidente del Consiglio gratuitamente insultata sul palco di un concerto. Chessò: potrebbero almeno chiedere ai sindaci o alle regioni di togliere il patrocinio. No?

Matteo Milanesi, 12 luglio 2023

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