“Non so come si pensi di combattere la violenza contro le donne rendendosi protagonisti di intollerabili atti di violenza e intimidazione”. È questa la denuncia senza appello lanciata da Giorgia Meloni a seguito dell’attacco ai danni dell’associazione Pro Vita e Famiglia. Il premier ha sferrato un attacco diretto contro chi, condannando gli abusi del patriarcato, si rende protagonista di altrettanti atti di intolleranza.
L’assalto delle femministe
I fatti sono noti. Durante un corteo anti-violenza sulle donne, femministe e transfemministe hanno assaltato la sede della Onlus cattolica, devastandola. La quiete è stata ristabilita solamente grazie all’intervento della polizia in tenuta anti-sommossa. Gli atti vandalici non si sono limitati ai danneggiamenti della struttura, ma hanno raggiunto un livello inaudito con l’introduzione di un piccolo ordigno esplosivo all’interno dell’edificio.
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Questo episodio di violenza non è stato, tuttavia, oggetto di grande attenzione da parte dei media e dei leader politici, che, mentre avevano condannato con fermezza un identico assalto alla sede della Cgil da parte dei No Pass e Forza Nuova, sono rimasti in silenzio di fronte agli atti di vandalismo contro l’associazione Pro Vita e Famiglia: “Una sede devastata – scrive Meloni – è inaccettabile sempre, particolarmente se la si devasta nel nome delle donne violentate, picchiate o uccise”.
Meloni e la sede dei Pro Vita
Eppure, sebbene questi episodi di violenza colpiscano tanto le sedi sindacali quanto quelle delle associazioni no-profit, l’attenzione mediatica e politica sembra riservata solo ad alcuni casi, creando così una dicotomia incomprensibile. “Voglio interrogare tutti su una questione banale: la violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee? – aggiunge il premier sui social – È questa la domanda sulla quale, da parte di certa sinistra, non abbiamo mai avuto una risposta chiara. Spero stavolta arrivi, da Elly Schlein, da Giuseppe Conte, da Maurizio Landini e dalla Cgil ai quali tutti manifestammo la nostra solidarietà in occasione del vergognoso assalto alla sede del sindacato”.