Giorgia Meloni contro le opposizioni. Dopo la sfida di qualche giorno fa con Elly Schlein, adesso si attende la replica con l’altro leader della “sinistra” benché pentastellata, Giuseppe Conte. Uno scontro nell’Aula dei deputati in occasione delle comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri del 23 e 24 marzo e che segue la stilettata rifilata ieri dalla premier a Conte dai banchi del Senato. A chi la criticava per le decisioni in merito all’invio delle armi all’Ucraina, Meloni non solo ha ricordato che il M5S per primo aumentò le spese militari italiane, ma ha fatto sapere che preferisce “dimettersi” piuttosto che presentarsi in Europa col cappello in mano come fece l’ex premier con Angela Merkel.
Segui qui sotto la diretta delle comunicazioni alla Camera.
Ore 9.30 Conte cerca la rivincita?
È probabile che l’ex premier sfrutti oggi l’occasione con due obiettivi: replicare alle parole di ieri di Giorgia Meloni e segnare una distanza dal Pd di Elly Schlein che se lo sta mangiando nei sondaggi.
11.45 Meloni: “Dette molte cose false”
Meloni fa riferimento ad alcune frasi pronunciate dalle opposizioni in merito al suo discorso, in particolare l’aver definito il naufragio di Cutro “una disgrazia e non una tragedia”. Nell’intervento di ieri, però, Meloni lo ha chiamata sia disgrazia che tragedia. Una bufala insomma smontata in diretta.
11.50 Meloni: “Le falsità sono una buona notizia”
“Ho sentito una grande quantità di cose false, la considero una buona notizia, perché quando si ha bisogno di dire cose non vere non si ha molto da dire su quello che è vero”.
12.05 La polemica con le opposizioni
Alle opposizioni che la criticavano sul contenuto del “Piano Mattei” per aiutare l’Africa ed evitare le migrazioni di massa, Meloni attacca: “E va bene, non gli piace il piano Mattei, non vogliono investire in Africa”. E ancora: “L’unico modo possibile per impedire tragedie come quelle di Cutro è fermare le partenze illegali. E questo è esattamente il lavoro che il governo sta cercando di fare con un piano articolato rispetto al quale non mi sembrano chiare le alternative proposte…”.
12.06 Meloni: “Su Cutro solo calunnie”
Il caso di Cutro continua a tenere banco. Meloni si scalda parlando della continue “illazioni” che vorrebbero il governo colpevole del disastro marittimo: “Dall’inizio del mio mandato l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare, siamo stato lasciati soli a fare questo lavoro delle volte al di fuori dei confini nazionali e raccontare al cospetto del mondo che lasceremmo bambini morire nel Mediterraneo e davanti alle coste calabresi è una calunnia non nei confronti del Governo, nei confronti dello Stato italiano – attacca – degli uomini e delle donne delle Forze dell’Ordine che stanno facendo sacrifici enormi, nei confronti del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle Forze dell’ordine che non salverebbero bambini perchè gli dà questa indicazione il Governo. È una mancanza di rispetto anche verso di loro”.
12.10 Meloni: “Riformare Dublino? Non è la soluzione”
Per Meloni la riforma del regolamento di Dublino è sicuramente utile ma non risolutiva per i problemi del Belpaese. “Non possiamo accettare che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa .–. afferma il premier – Sicuramente il Regolamento di Dublino va rivisto, ma non è una soluzione per l’Italia”. Il motivo? Riguarda i migranti che ottengono lo status di rifugiato, non quelli – la maggioranza – che sbarcano illegalmente senza averne e il diritto. “Credo che serva un approccio più globale, penso che non possa prescindere da una cooperazione con i Paesi africani”, perché “se non si interviene in Tunisia si rischia di avere un flusso” incontrollabile. Bisogna quindi “evitare un default finanziario che ci consegnerebbe centinaia di migliaia di persone”
12.14 Meloni chiude la porta alla “protezione speciale”
Parte del dibattito si è concentrato sulla stretta che è stata imposta alla concessione della protezione speciale ai migranti che sbarcano sulle coste italiane. “Le nostre norme più stringenti sulla protezione speciale non sono una violazione delle norme internazionali di riferimento – dice Meloni – È esattamente il contrario, negli altri paesi esiste la protezione della Convenzione di Ginevra e in aggiunta la protezione sussidiaria europea. L’Italia con la sua aggiunta di una ulteriore protezione, prima protezione umanitaria adesso protezione speciale, è una anomalia in Europa”. Per Meloni “non serve aggiungere ulteriori strumenti che servono al ‘liberi tutti”.
12.15 Meloni: “Mai cambiato idea sul blocco navale”
Sul blocco navale, assicura il premier, “non ho cambiato idea, lavoro per una missione europea che blocchi le partenze in accordo con le autorità nord africane, portando cooperazione allo sviluppo, investimenti, lavoro, formazione”.
12.17 Meloni si rivolge a Bonelli: “Non sono il Mosè”
Durante il suo intervento, il deputato Angelo Bonelli aveva mostrato due sassi dell’Adige per mostrare come la crisi idrica stia colpendo l’Italia, siccità che sarebbe colpa delle politiche poco green del governo. “Lei non può dire che in cinque mesi ho prosciugato l’Adige – neanche Mosè – attacca Meloni. Non l’ho prosciugato io l’Adige, perché non sono Mosè…”. Poi aggiunge che il problema nasce per colpa di “tutto quello che non è stato fatto prima” dell’arrivo del governo, anche se ” “siamo d’accordo sul fatto che abbiamo un problema”. Il problema è che “non siamo d’accordo su quali sono le tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi che l’Europa impone”. Bonelli protesta più volte e il presidente Fontana è costretto a richiamarlo.
Sul tema della transizione energetica, Meloni ribadisce di condividere gli obiettivi di riduzione delle emissioni ma non intende accettare il fatto che sia l’Europa a decidere quali tecnologie l’Italia debba usare per raggiungere l’obiettivo. “Rivendichiamo la neutralità tecnologica. È possibile ottenere la transizione energetica e tecnologica anche senza l’elettrico, penso al biocarburante, carburanti sintetici, idrogeno. Non capisco perchè vogliamo passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dall’elettrico cinese”.
12.25 Meloni: “Basta propaganda sull’Ucraina”
Ai deputati del M5S che invitavano il governo a “fermarsi” in merito all’invio di armi all’Ucraina, Meloni replica: “Bisognerebbe dirlo a Putin. Non si può consentire l’invasione dell’Ucraina. Se noi ci fermiamo la consentiamo. Pensate che a qualcuno piace la guerra? La situazione è più complessa di quanto dice la propaganda”. E ancora: “Ritenete che si debbano dare a Mosca i territori e come? Questo è quello che vorrei sentire. Così si sta facendo propaganda sulla pelle di una nazione sovrana e questo è irresponsabile”.
13.25 La replica di Conte
Interviene Giuseppe Conte nel primo vero scontro parlamentare dall’insediamento del governo Meloni. “Le armi inviate in Ucraina da difensive sono diventate offensive: ormai siamo ai missili terra aria, istruiamo i militari ucraini e stiamo parlando di inviare caccia”, dice il leader del M5S. “Nessuno ha preso le distanze dal nostro alleato inglese che ha annunciato di voler mandare proiettili all’uranio impoverito a Kiev”.
13.27 Conte a Meloni: “Il suo governo è brutta copia di Draghi”
“Il suo governo, mi dispiace dirlo, è la brutta copia di quello di Draghi. Le armi, da difensive, sono diventate sempre più offensive. Non possiamo sostenere ulteriori forniture militari ed invitiamo tutto il Parlamento a uscire da questo equivoco”. Poi l’affondo: “Lei presidente sta portando in guerra l’Italia”.
13.35 Conte a Meloni: “Con voi sbarchi triplicati”
13.36 Conte ricorda a Meloni: “Lei riconobbe i risultati del mio governo”
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