Commenti all'articolo Meloni si fidi: il patto Ue-Mercosur non è una fregatura
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14 Commenti
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SergioRiva
13 Dicembre 2024, 10:31 10:31
Mi sa tanto di fregatura (tipo l’accordo con il Canada con prodotti animali pieni di antibiotici e ormoni o modificati geneticamente), ma potrei sbagliarmi.
Rusty
13 Dicembre 2024, 10:19 10:19
Ma come fai a non fidarti di quelle facce….
geogio
12 Dicembre 2024, 20:32 20:32
In poche parole l’accordo favorisce la vendita di auto tedesche e penalizza la produzione agricola Italiana. Lo conferma Macron che per questo si oppone
Andrea G.
12 Dicembre 2024, 20:14 20:14
Con i recenti danni causati dal Green Deal la fiducia in Bruxelles non e’ proprio ai massimi livelli.
Questo possibile accordo puo’ essere un’opportunita’ come no.
Il punto e’ avere l’intelligenza per gestirla bene.
Ursula e questa Europa ce l’hanno?
Tullio Pascoli
12 Dicembre 2024, 19:53 19:53
Il Brasile conta con +/- 40 milioni di oriundi italiani. È anche un potenziale importatore di tecnologie e manufatti. Ma è pure il più produttivo agricolo al mondo, con fino a 3 raccolti/anno; ma subisce pure la sleale concorrenza dei sussidi europei, fomentando così anche reciproci protezionismi.
Mi sa tanto di fregatura (tipo l’accordo con il Canada con prodotti animali pieni di antibiotici e ormoni o modificati geneticamente), ma potrei sbagliarmi.
Ma come fai a non fidarti di quelle facce….
In poche parole l’accordo favorisce la vendita di auto tedesche e penalizza la produzione agricola Italiana. Lo conferma Macron che per questo si oppone
Con i recenti danni causati dal Green Deal la fiducia in Bruxelles non e’ proprio ai massimi livelli.
Questo possibile accordo puo’ essere un’opportunita’ come no.
Il punto e’ avere l’intelligenza per gestirla bene.
Ursula e questa Europa ce l’hanno?
Il Brasile conta con +/- 40 milioni di oriundi italiani. È anche un potenziale importatore di tecnologie e manufatti. Ma è pure il più produttivo agricolo al mondo, con fino a 3 raccolti/anno; ma subisce pure la sleale concorrenza dei sussidi europei, fomentando così anche reciproci protezionismi.