Meloni vola in Egitto: il piano per fermare i migranti

Il premier domani sarà al Cairo per una missione congiunta europea: ecco i dossier sul tavolo

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Le ottime notizie arrivate da Frontex non possono bastare, il governo lo sa bene. La gestione dei migranti ha rappresentato una grande criticità nel 2023, ma gli interventi del premier Giorgia Meloni e dei suoi ministri a livello nazionale e internazionale hanno garantito un’inversione del trend. Basti pensare al memorandum con la Tunisia, criticato in maniera strumentale dalla sinistra ma in grado di fornire risultati concreti. Ora il mirino del primi ministro si sposta verso l’Egitto: Meloni attesa al Cairo domenica nel quadro di una missione congiunta europea, cui prenderanno parte la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il Presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il primo ministro cipriota, Nikos Christodoulidīs. Riflettori accesi sull’accordo europeo e sul piano Mattei.

L’agenda della visita è suddivisa in un segmento Ue e un segmento bilaterale. Per quanto concerne lato Bruxelles, è prevista la firma della dichiarazione congiunta che porrà le basi per un Partenariato strategico UE-Egitto. Un importante passo avanti per tutti i Paesi membri sulla scia di quanto siglato con la Tunisia. L’asse Roma-Cairo riguarderà invece intese riconducibili al già citato Mattei. Entrando nel dettaglio, parliamo di sei pilastri: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture. Non si tratta di una passerella: Meloni punta ai risultati e l’Egitto rappresenta un interlocutore di primaria importanza su migrazioni, energia e partenariato economico, senza dimenticare la gestione delle crisi regionali – dal conflitto israele-palestinese alla Libia – e la stabilizzazione geopolitica dell’area mediterranea.

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Il dossier migranti ricopre un ruolo da protagonista, non vi sono dubbi. Tra le principali nazioni di origine e di transito dei migranti diretti in Italia ed in Europa, l’Egitto può fornire un contributo decisivo in quell’area e Meloni è pronta a dialoghi proficui. L’Europa con forza il rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime nonché nella conduzione di operazioni di “Search and Rescue”. Il Paese africano ha ribadito la sua disponibilità e la giornata di domani potrebbe tracciare un solco.

Ma attenzione anche al tema energia. A seguito delle scoperte di gas dell’Eni, l’Egitto è divenuto Nazione esportatrice, sta aumentando le forniture di gas all’Italia e sostiene l’utilizzo comune delle risorse di gas nel Mediterraneo orientale, anche attraverso la sua partecipazione all’East Mediterranean Gas Forum, di cui è membro fondatore come l’Italia. Ma non solo. Il Cairo è impegnato anche nella produzione ed esportazione di energia rinnovabile. Emblematica la creazione di uno degli impianti fotovoltaici più grandi al mondo – Benban solar park – senza dimenticare gli importanti investimenti in impianti eolici e nell’avvio della produzione di ammoniaca e idrogeno verde.

Massimo Balsamo, 16 marzo 2024

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