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Meloni vs Schlein: chi vince? Il sondaggio fa chiarezza

Il Pd cresce ma sottrae voti solo alla coalizione di sinistra. Cala leggermente FdI, sorride la Lega: il centrodestra è avanti

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Le primarie di metà febbraio cominciano a produrre i primi effetti nelle stanze del Partito Democratico. Dopo la vittoria di Elly Schlein, a scapito del governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il Nazareno sarebbe in crescita secondo la stragrande maggioranza delle ultime rilevazioni. Anzi, per il sondaggio di Youtrend di questa settimana, si tratterebbe di un vero e proprio balzo in avanzi di 2 punti percentuali in soli 14 giorni. Bene, per i dem, ma non benissimo. Nella sfida tra centrosinistra e centrodestra, infatti, non c’è ancora nessuna storia. Nemmeno con Schlein segretario.

Il consenso per Fratelli d’Italia e la coalizione di centrodestra, infatti, cala leggermente rispetto a due settimane fa tuttavia il partito di Giorgia Meloni naviga ancora intorno al 30 per cento e rimane la prima assoluta scelta politica degli italiani. Diminuisce di poco anche la fiducia intorno al Presidente del Consiglio, anche se i sondaggi mostrano come più della metà degli italiani (53 per cento) rimane comunque soddisfatto del lavoro svolto da Palazzo Chigi in questi pochi mesi. Sorride Matteo Salvini, con la Lega che avanza al 9,2 per cento.

Schlein insomma può sorridere, ma non festeggiare. Con il Pd al 18,8 per cento ad oggi i punti percentuali che dividono FdI e Pd risultano essere ben 11, con il Nazareno seconda forza politica del Paese, superando il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Il dato fondamentale, però, riguarda proprio la derivazione di questi nuovi elettori piddini: si tratta di voti sottratti al centrodestra oppure ai grillini ed alla coalizione di centrosinistra? La risposta è la seconda. E i dati ne offrono una chiara realtà.

Per approfondire:

Il partito di Conte, infatti, scivola al 16 per cento, in calo di quasi un punto e mezzo percentuale. Se a ciò aggiungiamo lo 0,6 per cento perso dall’alleanza Verdi-Sinistra Italiana (che ora stanzia al 2,8), andremo proprio a formare i due punti percentuali guadagnati da Elly Schlein in queste due settimane. Il Pd, quindi, è riuscito ad attrarre una buona componente elettorale di sinistra, che si era rifugiata nella guida pentastellata di Conte, insieme all’ala più radicale, green, a tratti comunista – quella di Bonelli e Fratoianni – ma senza in alcun modo impensierire il centrodestra.

Se poi ampliamo lo scenario, mettendo a confronto la coalizione di centrodestra con quella di sinistra, non c’è ancora storia, appunto. Salvini, Meloni e Berlusconi fanno il 46,7 per cento degli elettori contro il 39,8 per cento di Schlein, Conte e Verdi-SI. Se invece consideriamo un Movimento 5 Stelle autonomo, svincolato dall’alleanza con il Nazareno, la sinistra sprofonda, arrivando ad un gap di svantaggio di oltre 20 punti percentuali. A ciò, si affianca il 7,6 per cento dell’alleanza Renzi-Calenda, che ha già chiuso le porte a qualsiasi corsa elettorale insieme al Partito Democratico a guida Schlein.

Qui sotto il sondaggio.

Partiti
FDI 29,3 (-0,6)
PD 18,8 (+1,9)
M5S 15,9 (-1,4)
Lega 9,2 (+0,3)
Terzo Polo 7,6 (+0,2)
Forza Italia 7,0 (-0,1)
Verdi/Sinistra 2,8 (-0,6)
+Europa 2,3 (-0,1)
Italexit 2,1 (+0,2)
Unione Popolare 1,4 (-0,2)
Noi Moderati 1,2 (+0,2)

Coalizioni
Centrodestra 46,7 (-0,2)
Centrosinistra 23,9 (+1,2)
M5S 15,9 (-1,4)
Terzo Polo 7,6 (+0,2)
Italexit 2,1 (+0,2)
Altri 3,8 (=)

Ps: le variazioni tra parentesi indicano lo scostamento rispetto alla Supermedia di due settimane fa (23 febbraio 2023).