È il primo scontro in un’Aula istituzionale. Giorgia Meloni e Elly Schlein faccia a faccia alla Camera dei Deputati. L’occasione è il question time previsto per le ore 15. La seduta come sempre è stata trasmessa in diretta da Montecitorio. La leader del Pd ha interrogato il premier sulla posizione del governo sul salario minimo legale e su altre questioni riguardo il lavoro. Una scelta curiosa, visti i tanti temi di più attualità in questo momento: la strage di Cutro, i diritti delle coppie Lgbtq e via dicendo.
Le regole della sfida sono istituzionalizzate: Schlein ha presentato la sua interrogazione, poi spazio alla Meloni per la risposta, infine una breve replica della neo segretaria del Pd.
Qui sotto il video:
16.00 Elly Schlein contro Meloni
Il deputato Elly Schlein nella sua interrogazione chiede di approvare il salario minimo e il congedo paritario. Replica Meloni: “Fronteggiare il fenomeno del lavoro povero è una delle priorità di questo governo. Come fanno notare gli interroganti, l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui il salario medio annuale è diminuito. Gli interroganti del Pd rilevano anche che l’Italia negli anni passati il Pil indirizzato. In effetti c’è un problema: chi ha governato fino a qui il Paese ha reso più poveri gli italiani e noi dobbiamo invertire la rotta“. Applausi dalla Camera. Meloni ricorda poi cosa il governo ha già fatto e cosa intende fare. Ma tra i progetti di certo non c’è il salario minimo. Il motivo? “In un contesto come quello italiano, con contrattazione collettiva e lavoro nero, il governo non crede che il salario minimo sia utile. Ho un approccio pragmatico: il rischio è che il salario minimo legale possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele, ma un parametro sostitutivo e unico. E nel nostro sistema un parametro di questo tipo creerebbe per alcuni lavoratori condizioni peggiori di quelle attuali”. Non solo. Secondo Meloni “farebbe anche un favore alle concentrazioni economiche che ne sarebbero favorite”. Per questo il premier preferisce “estendere la contrattazione collettiva” a chi ancora non può accedervi e soprattutto “tagliare le tasse sul lavoro, visto che sono troppo alte” e poi “lavorare per combattere le discriminazioni e le irregolarità”. Sui congedi parentali invece Meloni si dice d’accordo con Schlein.
La replica di Schlein: “Le sue risposte non ci soddisfano – dice – Il Pd ha provato ad approvare il salario minimo ma i suoi alleati erano contrari. Ma le vorrei ricordare che oggi lei è al governo e non è più senso dare responsabilità ad altri. Spetta a voi dare queste risposte. Precarietà e lavoro sono centrali. Ma il suo governo sta dando delle risposte sbagliate”. Per Schlein non basta la “contrattazione collettiva”, altrimenti “non avremmo tutti questi lavoratori poveri”. “Bisogna fissare una soglia sotto la quale” non si possa scendere. Poi l’attacco finale: “Siete una destra ossessionata dall’immigrazione ma non vede l’emigrazione dei giovani che devono costruirsi altrove un futuro. Io la capisco: le vostre priorità sono altre”, come i migranti, i rave party e negare i diritti alle coppie Lgbt.
Durante la replica di Schlein non sono mancate espressioni a dir poco contrariate da parte di Giorgia Meloni.
15.40 Tratta di migranti: interrogazione di Lupi
“Il governo non intende piegarsi alle molte e potenti pressioni di chi vorrebbe una visione priva di confini nazionali”, si punta “a mettere fine alle anomalie”. L’obiettivo del governo “è contrastare con fermezza il traffico illegale e gestire l’immigrazione in modo regolare con il decreto flussi”. E ancora: “Non intendiamo rimanere sotto il ricatto degli scafisti. E vogliamo essere d’impulso per un nuovo rapporto con l’Africa”. Sui flussi anomali di questi giorni, Meloni ha dato una sua indicazione: le motivazioni “sono molteplici, l’instabilità politica e gli interessi di potenti organizzazioni di criminali. L’immigrazione di massa è un fenomeno di portata altissima”. A preoccupare è soprattutto la situazione in Tunisia. Per Meloni occorre garantire a tutti i migranti il diritto a non emigrare.
15.30 Auto elettriche: interrogazione di Montaruli
Sulla decisione europea di mettere al bando la produzione di auto a benzina e diesel dal 2035, Meloni spiega la posizione del governo: non essere contro la transizione ecologica, ma evitare che la “decarbonizzazione” si trasformi in “de-industrializzazione”. Il governo intende spingere l’Europa ad accettare altre soluzioni tecnologiche oltre all’elettrico.
15.20 Mes: interrogazione di Marattin
Sulla mancata ratifica del Mes, la Meloni ha spiegato che il meccanismo non sia lo strumento giusto in questo contesto storico. “In riferimento alla ratifica del Mes vorrei ricordare che nonostante l’accordo risalga al gennaio 2021 la riforma del trattato non è stata portata a ratifica. E questo è un segnale di quanto questa materia richieda un approfondimento – ha detto – Nello scorso novembre il Parlamento ha dato un mandato a non ratificare la riforma e a non aprire il dibattito in assenza di un quadro chiaro in materia di governance, di patto stabilità e in materia bancaria”. Non solo. “Si impone una riflessione: finché a guidare un governo ci sarà la sottoscritta” l’Italia “non potrà mai accedere al Mes e penso neanche gli altri” governi, afferma la premier. “Ha senso continuare a ragionare di uno strumento che così configurato non verrà utilizzato benché ci siano diversi miliardi depositati? Non è sensato interrogarsi sull’efficacia su questo strumento?”.
15.11 Programma nucleare: interrogazione di Bonelli
All’interrogazione dei Verdi, Meloni ha risposto spiegando che il governo non è composto da un branco di negazionisti climatici. Ma da persone che intendono progredire nella transizione energetica senza mettere in pericolo il tessuto economico e industriale del Paese. Tra tutte le cose, ha citato la direttiva sulle case green: secondo il premier, la decisione dell’Ue sarebbe irrealizzabile per l’Italia e rischia di danneggiare il Paese. “In merito al tema dell’eventuale autorizzazione per centrali nucleari – ha aggiunto Meloni – l’atteggiamento del governo rimane pragmatico, ispirato al principio di neutralità tecnologica ma in ogni caso noi non intendiamo intraprendere su questo alcuna azione in assenza di un eventuale, chiaro atto di indirizzo del Parlamento, senza il coinvolgimento del quale non potremmo assumere alcun impegno a livello internazionale”.
15.03 Il naufragio in Libia: interrogazione di Magi
Alla domanda di Riccardo Magi sul naufragio al largo della Libia, Meloni risponde: “Il naufragio si è svolto in area Sar della Libia ed è stato coordinato inizialmente da loro, poi l’Italia ha assunto il coordinamento” una volta che la guardia costiera libica non si è dimostrata in grado di farlo. “Io vorrei rispondere con le parole di Gianluca D’Agostino – spiega Meloni – capo centro di coordinamento: ‘Da un punto di vista tecnico si può entrare in area libica, ma da un punto di vista normativo è l’autorità competente. Le nostre autorità Sar non potevano partire perché non avevano l’autonomia per arrivare e le altre erano impegnate in attività operative”. E ancora: “Le navi mercantile sono sempre state utilizzate per salvare persone e le hanno salvate 100mila. Il capitano d’Agostino ha assicurato che tutte le norme sono state rispettate e quelle che c’erano ieri ci sono anche oggi”. Poi la conclusione: “Per fini politici si finisce per mettere in discussione chi salva le vite e per calunniare l’Italia intera. Dobbiamo prevenire i trafficanti e investire sulle rotte legali, la nostra coscienza è a posto. Spero che chi attacca il governo e non dice nulla sugli scafisti possa dire lo stesso”.
14.45 Perché Schlein ha scelto il lavoro
Il motivo di questa interrogazione lo si può spiegare facilmente: il tema del lavoro è uno di quelli che avvicina il nuovo Pd al Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. I due si sono già incontrati alla manifestazione di Firenze sull’antifascismo e la strada sembra segnata: quella di un’alleanza tra M5S e Pd in chiave anti centrodestra. Al momento i sondaggi non premiano l’alleanza.
14.40 Le interrogazioni a Meloni
Il premier dovrà rispondere anche ad altre interrogazioni. Per la precisione Riccardo Magi di Più Europa le domanderà informazioni sul naufragio del 10 marzo al largo delle coste della Libia. Mentre i Verdi si concentreranno sull’uso delle centrali nucleari da fissione. Mentre Luigi Marattin presenterà una interrogazione sulla ratifica del trattato istitutivo del Mes. Infine, il collega di partito Tommaso Foti le chiederà quali iniziative intende adottare il governo a favore della filiera dell’automotive nel processo di transizione ecologica imposta dall’Ue. Maurizio Lupi si concentrerà invece sul contrasto all’attività del traffico di migranti. Alessandro Cattaneo infine chiederà conto degli intendimenti dell’esecutivo in materia fiscale, in particolare come ridurre in maniera strutturale le tasse per imprese e contribuenti.