di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Iniziamo dalla questione fondamentale, cioè morti e ospedalizzati, e prendiamo il paese europeo che ha vaccinato di più, la Gran Bretagna. Come si vede alla data del 30 giugno le ospedalizzazioni Covid in questo grafico dell’Nhs stesso (National Health Service) sono maggiori dell’anno scorso alla stessa data (e in aumento da maggio).
I decessi – non riportiamo qui il grafico ma fidatevi – sono invece ora quasi spariti, ma lo stesso era accaduto l’anno scorso in questa stagione. Lo stesso fenomeno si verifica in Italia per quel che riguarda i decessi, cioè l’anno scorso in giugno e luglio i morti erano quasi spariti, anche se non era ancora iniziata la vaccinazione di massa.
I contagi invece sono di più quest’anno ovunque, rispetto ad un anno fa, nonostante quasi sei mesi di lockdown, mascherine obbligatorie fino al naso e la campagna di vaccinazione di massa. È importante prima di entrare in polemiche inutili vedere con i propri occhi i dati, che sono disponibili per chiunque su internet, anche se per qualche motivo non arrivano sulla carta stampata. Ci sono però anche esempi molto chiari di paesi che avevano evitato l’epidemia in cui la vaccinazione ha coinciso con l’arrivo dei contagi e dei morti come appunto Maldive, Seychelles e Fiji.
Qui di seguito riportiamo i dati italiani in cui si confrontano i “casi positivi” o contagi del 1° giugno e 1° luglio 2020 con quelli del 1° giugno e 1° luglio di quest’anno.
L’aumento dei “casi positivi” in Italia è minore che nel Regno Unito, ma rispetto ad un anno fa è comunque indubbio ed è un fenomeno che si registra in quasi tutti i paesi occidentali anche se stanno vaccinando, vedi qui la Spagna che al 6 luglio aveva 13 mila contagi contro meno di 800 contagi al 6 luglio dell’anno scorso.
Dato che bisogna tenere conto dei morti Covid, dei morti totali, degli ospedalizzati e dei “casi” positivi si dovrebbero mostrare qui molti più grafici per avere un quadro complessivo. Ma esistono alcuni casi nel mondo molto più semplici da analizzare, di piccole isole in cui nessuno era morto di Covid fino a quest’anno e non c’erano neanche contagi e dove lo stesso si è vaccinato tutti per attirare i turisti: le Maldive, le Seychelles e le Fiji. Queste tre piccole isole hanno fatto anche loro notizia negli ultimi due mesi perché per la prima volta sono apparsi sia casi positivi sia morti Covid in contemporanea alla vaccinazione di massa. E dato che erano disperati di far tornare il turismo che è l’unica fonte di reddito hanno vaccinato il 90% della popolazione alle Maldive e Seychelles e il 65% alle Fiji.
Qui si vede come alle isole Fiji non ci fosse nessuna epidemia fino all’inizio di quest’anno, quando è iniziata la vaccinazione di massa.
Lo stesso lo si può constatare nei grafici delle Maldive e Seychelles. Questi tre casi sono molto chiari, perché erano isole lontane con piccole popolazioni e un clima tropicale, per cui avevano evitato la malattia virale, niente contagi e niente morti fino all’inizio di quest’anno. Da quando si è vaccinato in massa queste isole hanno sia gli uni che gli altri. Non tocca a noi spiegare quello che è successo, ma evitare di parlarne non risolve il problema.
Torniamo in Europa. I dati mostrano che la situazione non è migliore dell’anno scorso in questa stagione in termini di contagi. In termini di decessi sono quasi spariti, ma anche l’anno scorso era successo con l’arrivo del caldo. Inoltre, nel Regno Unito si nota ora un aumento di ospedalizzazioni. In termini di decessi però quest’anno si devono considerare anche quelli coincidenti con la vaccinazione. Nel Regno Unito, ad esempio, il sistema di reporting “yellow card” dei casi avversi susseguenti alla vaccinazione riporta al momento oltre 1,300 decessi e centinaia di casi di disabilità. Negli Usa il sistema Vaers ufficiale di reportistica dei casi avversi relativi alla vaccinazione riporta ora quasi 6 mila morti e circa 4 mila casi di disabilità. In Italia non viene pubblicato un report simile agli Usa e al Regno Unito, ma spulciando le cronache si possono trovare alcune centinaia di casi di morti susseguenti alla vaccinazione e tra persone di età media intorno ai 40 anni.