Commenti all'articolo Mentre il mondo cambia, Germania e vertici Ue sono sotto shock
Torna all'articolo
3 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Orlo
23 Febbraio 2019, 19:38 19:38
Mi sa che involontariamente,il Pilati,ci ha reso un’articolo pro-UE su cui si potrebbe porre l’attenzione sul fatto che anche la Spagna è tentata all”entrata nel trattato di Aquisgrana e con buona probabilità la bocciatura al governo Sanchez sulla finanziaria è stata podromica,da parte del pp e ciudadanos,per spegnere il sopravanzare populista di vox,in chiave di salvataggio dell’ingresso. Dall’articolo di Pilati emerge una visione d’insieme che si declina,per forza,in una unione sempre più stretta tra gli stati europei. Perlomeno tra i 4 maggiori che sono Germania,Francia,Italia e Spagna che erano coloro che nel 2016 si ascrivevano nel primo gruppo di una Europa a due velocità. La Francia e la Germania hanno dato attuazione a tal proposito,viste le prospettive globali descritte dal Pilati. Senza campioni industrial-tecnologici sovranazionali nn si riuscirà a restare al passo con Cina e USA,dove la prima ci “comprerà” e la seconda si ritirerà in un’autarchia declinante. La UE ad oggi risulta ancora il primo mercato mondiale,ma la sua sussistenza in tal primato si sta oramai esaurendo su una visione meramente di rendita dove le varie eccellenze,se relegate nei confini di una singola nazione in lotta(per le briciole sovraniste)con altre eccellenze relegate anch’esse,lascerà la strada libera alle megaindustrie cinesi. Io sono dell’idea che con la Cina ci siano molti punti di contatto nelle visioni di crescita,ma le si possano… Leggi il resto »
Andrea Salvadore
23 Febbraio 2019, 16:54 16:54
La Germania ha sorprendemtemente dimenticato la crisi del 1873
causata esattamente da questa politica di Free Trade e in particolare la ha dimenticato la conclusione di Bismark che disee di odiare tutto quello che cominciava con Free…
Quella crisi duró fino a quasi il 1890, per cui Angela Preparati!!
Giacomo Cambiaso
23 Febbraio 2019, 15:56 15:56
La soluzione mercantilista ai mali del mondo? La trasformazione dei monopoli statali (socialismo), attraverso la strada della libera concorrenza (liberismo) per giungere alla meta ideale del mercantilismo neoliberista, che di liberale ha poco e nulla, il mondo dei monopoli privati. La scusa è sempre la stessa, la necessità di difendersi dai 2 blocchi esterni, cina e stati uniti. Eppure i 2 giganti in questione, seppur vero che siano da fronteggiare, sembrerebbero tutto tranne che esempi da seguire. Pensando all’Italia qual’è stato il perno del passato successo? Mica le PMI? Quindi l’opposto dell’oligopolio, quando non monopolio, promosso dall’ortoliberismo, dall’UE e dalle nuove frontiere della moderna ignenieria finanziaria di cui l’M&A è la massima espressione. Altra scusa geniale, sopratutto dalle nostre parti, per promuovere la bontà di queste ricette, sarebbe il contenimento del debito pubblico, come se queste neo meraviglie “private” non fossero il frutto di un debito ancora più monstre, quello privato corporate. E che dire degli altri gravissimi propulsori di questo pseudo successo, la delocalizzazione del lavoro, la deflazione salariale con conseguente depressione di consumi e crescita, elusione fiscale generalizzata che poi trattasi d’esportazione di ricchezza per non pagarci le tasse, tutte fondamenta di un futuro successo economica garantito, anzi, la soluzione è promuovere questo modello ancora di più. Dio ci salvi dalla competenza dilagante
Mi sa che involontariamente,il Pilati,ci ha reso un’articolo pro-UE su cui si potrebbe porre l’attenzione sul fatto che anche la Spagna è tentata all”entrata nel trattato di Aquisgrana e con buona probabilità la bocciatura al governo Sanchez sulla finanziaria è stata podromica,da parte del pp e ciudadanos,per spegnere il sopravanzare populista di vox,in chiave di salvataggio dell’ingresso. Dall’articolo di Pilati emerge una visione d’insieme che si declina,per forza,in una unione sempre più stretta tra gli stati europei. Perlomeno tra i 4 maggiori che sono Germania,Francia,Italia e Spagna che erano coloro che nel 2016 si ascrivevano nel primo gruppo di una Europa a due velocità. La Francia e la Germania hanno dato attuazione a tal proposito,viste le prospettive globali descritte dal Pilati. Senza campioni industrial-tecnologici sovranazionali nn si riuscirà a restare al passo con Cina e USA,dove la prima ci “comprerà” e la seconda si ritirerà in un’autarchia declinante. La UE ad oggi risulta ancora il primo mercato mondiale,ma la sua sussistenza in tal primato si sta oramai esaurendo su una visione meramente di rendita dove le varie eccellenze,se relegate nei confini di una singola nazione in lotta(per le briciole sovraniste)con altre eccellenze relegate anch’esse,lascerà la strada libera alle megaindustrie cinesi. Io sono dell’idea che con la Cina ci siano molti punti di contatto nelle visioni di crescita,ma le si possano… Leggi il resto »
La Germania ha sorprendemtemente dimenticato la crisi del 1873
causata esattamente da questa politica di Free Trade e in particolare la ha dimenticato la conclusione di Bismark che disee di odiare tutto quello che cominciava con Free…
Quella crisi duró fino a quasi il 1890, per cui Angela Preparati!!
La soluzione mercantilista ai mali del mondo? La trasformazione dei monopoli statali (socialismo), attraverso la strada della libera concorrenza (liberismo) per giungere alla meta ideale del mercantilismo neoliberista, che di liberale ha poco e nulla, il mondo dei monopoli privati. La scusa è sempre la stessa, la necessità di difendersi dai 2 blocchi esterni, cina e stati uniti. Eppure i 2 giganti in questione, seppur vero che siano da fronteggiare, sembrerebbero tutto tranne che esempi da seguire. Pensando all’Italia qual’è stato il perno del passato successo? Mica le PMI? Quindi l’opposto dell’oligopolio, quando non monopolio, promosso dall’ortoliberismo, dall’UE e dalle nuove frontiere della moderna ignenieria finanziaria di cui l’M&A è la massima espressione. Altra scusa geniale, sopratutto dalle nostre parti, per promuovere la bontà di queste ricette, sarebbe il contenimento del debito pubblico, come se queste neo meraviglie “private” non fossero il frutto di un debito ancora più monstre, quello privato corporate. E che dire degli altri gravissimi propulsori di questo pseudo successo, la delocalizzazione del lavoro, la deflazione salariale con conseguente depressione di consumi e crescita, elusione fiscale generalizzata che poi trattasi d’esportazione di ricchezza per non pagarci le tasse, tutte fondamenta di un futuro successo economica garantito, anzi, la soluzione è promuovere questo modello ancora di più. Dio ci salvi dalla competenza dilagante