Appunti sudamericani

“Messi persona non grata”. Cosa rischia il capitano argentino

Ogni giorno uno sguardo esclusivo sul mondo sudamericano

Golpe rosso fallito a Lima

Il maestro marxista Pedro Castillo è stato arrestato ieri dopo avere tentato di trasformarsi in un dittatore. L’ormai ex presidente del Perù a reti unificate aveva annunciato poco prima del mezzogiorno di Lima la chiusura del Parlamento, il sequestro della Magistratura e il coprifuoco in tutto il Paese, violando la costituzione del paese andino. Un colpo di stato con un “governo di eccezione” esattamente uguale, almeno nelle intenzioni, a quello di 30 anni fa del “neoliberale” Alberto Fujimori che, per la cronaca, dopo una condanna a 25 anni è dal 2005 in carcere. Al suo posto ieri ha giurato in Parlamento la sua vice presidente, Dina Boluarte, membro di spicco di Peru Libre, lo stesso partito marxista-leninista di Castillo, che si differenzia da lui soprattutto per la capacità intellettuale, riuscendo a ragionare di economia e a parlare in pubblico con proprietà, due doti sconosciute al “dittatore mancato”.

Sentenza storica contro Cristina Kirchner

L’Argentina ha assistito l’altro ieri a una condanna storica: un tribunale federale ha condannato Cristina Fernández de Kirchner, due volte presidente e attuale vice presidente, per aver frodato lo Stato: sei anni di carcere e l’interdizione a vita  dai pubblici uffici. La cifra del denaro rubato impressiona: un miliardo di dollari. “È l’autore penalmente responsabile del reato di amministrazione fraudolenta a danno della pubblica amministrazione”, si legge nella sentenza”.

Mai prima d’ora in Argentina un vicepresidente in carica era stato condannato. Nel caso della 69enne il significato è ancora maggiore, perché Cristina è la leader argentina più influente e polarizzante degli ultimi due decenni. Al momento della condanna la Kirchner era nell’esercizio della Presidenza della nazione, dal momento che il presidente Alberto Fernández, si era recato a Montevideo (Uruguay) per un vertice del Mercosur. La Kirchner non andrà in prigione perché protetta dall’immunità parlamentare. Nel caso in cui la condanna sia confermata in appello e dalla Corte Suprema, la prigione sarebbe inoltre domiciliare, un beneficio per chi ha oltre 70 anni in Argentina. La Kirchner ha denunciato che la sentenza era già “scritta” e che viene perseguita da un’alleanza tra il “potere reale della mafia giudiziaria” e la politica che lei riassume in una parola: lawfare (la stessa strategia di Lula).

Da segnalare che la sentenza e le prove in essa contenute possono servire come base per attivare altri processi giudiziari in cui è coinvolta la vicepresidente, almeno 4, e che coinvolgono anche i suoi figli. Máximo, che essendo deputato ha l’immunità ma anche Florencia che non gode di tale protezione. E questa situazione è ciò che preoccupa di più la Kirchner, ovvero vedere in galera la fragile e milionaria figlia.

Propongono di dichiarare Messi persona non grata in Messico

La deputata del partito di AMLO María Clemente ha proposto ieri di dichiarare persona non grata Lionel Messi dopo la diffusione di un video in cui il capitano dell’Albiceleste calpesta una maglietta della nazionale messicana negli spogliatoi dopo la partita vinta per 2 a 0 dall’Argentina. Clemente, il primo deputato transessuale a sedere nel Congresso messicano, ha ritenuto che il calciatore argentino abbia mostrato “un evidente disprezzo per i colori che alludono alla nostra bandiera nazionale”. La questione sarà affrontata in Parlamento giovedì prossimo. Sui social è diventato virale un video in cui nell’esultanza Messi calpesta una maglia della squadra messicana.

Il gesto aveva già provocato il fastidio del pugile messicano Saúl ‘Canelo’ Álvarez, che ha inviato un messaggio di avvertimento a Messi (ma poi si è scusato). Il deputato trans era già assurto alle cronache lo scorso ottobre quando aveva pubblicato contenuti a sfondo sessuale sui suoi social network, sostenendo che prima di essere deputata era una prostituta e che continuava a esercitare quel mestiere.

La vicepresidente colombiana chiede agli Stati delle Nazioni Unite “colonizzatori” di pagare risarcimenti per la “giustizia razziale”

La vicepresidente di estrema sinistra della Colombia, Francia Márquez, ha chiesto ieri che gli Stati membri delle Nazioni Unite si impegnino a “stabilire azioni di riparazione storica” per gli afro-discendenti e gli africani in nome della “giustizia razziale”. La Márquez ha ripreso le sue richieste di “riparazioni attraverso la cancellazione del debito estero” attraverso un post sul suo account Twitter. “Proponiamo la cancellazione del debito estero come riparazione storica ai popoli che hanno subito il colonialismo, il traffico transatlantico e la schiavitù”.

Stati Uniti-Messico: numero record di migranti entrati illegalmente alla frontiera

Solo a novembre sono stati registrati più di 73 mila immigrati clandestini sfuggiti agli agenti della polizia di frontiera. Si tratta del numero più alto mai registrato al confine sud. “Il numero di ‘fughe’ si riferisce al numero di immigrati clandestini che sono sfuggiti agli agenti della Border Patrol sopraffatti e sono stati individuati da altre forme di sorveglianza ma non catturati. Non conta quelli che non sono stati visti”, ha spiegato Fox News. Le informazioni sono state fornite dopo che si è saputo che il 2022 è l’anno più mortale per i migranti al confine meridionale. Secondo dati recenti, almeno 853 migranti sono morti negli ultimi 12 mesi tentando di attraversare il confine messicano senza documenti. Questo supera i 546 decessi registrati nell’anno fiscale 2021.

L’Honduras sospende i diritti costituzionali nella capitale Tegucigalpa e a San Pedro Sula

Da ieri è entrato in vigore un decreto e l’Honduras è diventata la seconda nazione dell’America centrale, dopo El Salvador, a imporre uno stato di eccezione sospendendo i diritti costituzionali per a combattere le maras (gang). Gli attivisti per i diritti umani temono che la sospensione dei diritti costituzionali possa provocare il tipo di abusi che si presume abbiano avuto luogo in El Salvador. Solo che sui media nessuno ne scrive visto che in Honduras governa l’estrema sinistra.

Paolo Manzo, 8 dicembre 2022

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