Leggendo i giornali di oggi, non posso fare a meno di pensare che Saviano sia proprio in malafede.
Vi voglio leggere la sua intervista sulla Stampa. Il titolo esordisce così: “Questo non è un governo antimafia”. Ma come? Nel giorno in cui catturano il boss dei boss, il grande guru dell’antimafia Saviano, che evidentemente ha un rapporto con il mondo fatto di case a New York e filtro di cinque persone di scorta, ha la faccia tosta di dire che questo non è un governo antimafia. Siamo seri?
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E poi va avanti: “L’ergastolo ostativo non ha più senso“. No, allora: fermi tutti. Saviano evidentemente non è d’accordo nemmeno con i suoi amici di sinistra. Questi infatti non solo hanno sin da subito insinuato che vi potesse essere stata una trattativa tra lo Stato e Messina Denaro, ma hanno anche sussurrato che tutto ruotasse intorno al carcere duro per i delinquenti. In sostanza, come diceva il prestanome Salvatore Baiardo, un “regalino” dalla mafia (la cattura di Messina Denaro) in cambio di un alleggerimento del governo del carcere duro. Su questo però Meloni è stata chiarissima ieri sera a Quarta Repubblica. Ha subito smentito quest’ipotesi dicendo che il suo esecutivo è a favore dell’ergastolo ostativo proprio perché eliminarlo sarebbe un assist ai mafiosi. Ovviamente, visto che il governo non intende rinunciare al carcere duro, Saviano pure di andargli contro che fa? Dice che “non ha più senso”. Mah.
E non è finita qui. Saviano nell’intervista insiste e sostiene che “Cosa Nostra preferisce fare affari con la destra”. Ma io dico, ma come diavolo si fa ad avere il coraggio di dare certi giudizi? Capite bene, leggendo queste parole, che è davvero difficile non dubitare della sua buonafede.
Nicola Porro, 17 gennaio 2023