Nonostante un’estate relativamente mite rispetto agli standard degli anni passati, l’Italia si trova attualmente nel bel mezzo di una violenta perturbazione meteorologica. Secondo quanto riportato da Meteo Giuliacci, un intenso ciclone mediterraneo sta portando con sé una serie di fenomeni meteorologici estremi. Ci attendono giornate ricche di “nubifragi, grandinate, trombe d’aria e addirittura neve” su gran parte della penisola.
Il Nord ed in particolare la Toscana sono le regioni più colpite, con Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli, Venezia Giulia e Toscana a rischio di nubifragi, grandinate e trombe d’aria. Domani, martedì, si prevede ancora maltempo su gran parte d’Italia, e in particolare al Nordest, regioni centrali, Campania, Calabria e Isole Maggiori. I fenomeni meteorologici più violenti potrebbero concentrarsi su Toscana, Umbria e Lazio.
Tra gli eventi inaspettati, spiega sempre il sito di Giuliacci, nelle ultime ore è tornata addirittura la neve sulle Alpi a quote elevate, con località turistiche come Sestriere che hanno visto i primi fiocchi. Non si possono escludere nuove imbiancate in queste zone alpine nelle prossime ore, a quote decisamente elevate, in generale oltre i 2000-2500 metri. Tutto ciò rappresenta un cambiamento brusco rispetto alle settimane precedenti, caratterizzate da un caldo insolito anche in montagna. Inoltre, il vento, nelle prossime ore e ancora domani, soffierà intenso su molte delle nostre regioni mettendo in difficoltà i collegamenti marittimi. Questo improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche potrebbe segnare la fine anticipata dell’estate 2023.
Tornando all’estate appena trascorsa, nonostante le previsioni catastrofiche che avevano ipotizzato tre mesi roventi, addirittura i peggiori da 120mila anni, in realtà le temperature medie hanno mostrato un luglio 2023 più fresco rispetto al luglio 2022. A Imola, per esempio, nonostante il caldo, non si è mai raggiunto i 38 gradi di massima: parola di climatologo. Si aprono le scommesse: domani su tutti i giornali sono attesi articoli che analizzeranno come il cambiamento climatico, ovviamente prodotto dall’uomo, ieri arroventava la terra e oggi provoca la neve.