Maduro promuove il generale torturatore
Maduro ha promosso al grado di generale di divisione Rafael Antonio Franco Quintero, che è stato individuato dalla International Fact-Finding Mission dell’ONU come uno dei principali torturatori del regime chavista. Le Nazioni Unite hanno raccolto testimonianze che indicano che a partire dal 2017 Franco Quintero ha istituito la “tortura obbligatoria” contro tutti i detenuti della DGCIM, l’intelligence militare della dittatura, qualcosa che in precedenza era stata utilizzata in modo più selettivo solo per estrarre informazioni dai prigionieri politici. Il repressore aveva il suo ufficio nel seminterrato 1 del carcere di Boleíta, che gli permetteva di seguire da vicino la tortura.
Ex detenuti ed ex dipendenti della DGCIM hanno accusato Franco Quintero di compiere direttamente atti di tortura e di essere presente mentre i detenuti venivano torturati. Un ex detenuto ha descritto Franco Quintero come il direttore più sadico durante il periodo in cui è stato detenuto a Boleíta. Franco Quintero è stato anche implicato in violenze sessuali contro detenuti, anche come autore diretto o attraverso i suoi subordinati, come nel caso del capitano Juan Carlos Caguaripano. Inoltre, un ex detenuto a Boleíta ha riferito alla Missione che, durante una sessione di interrogatorio, due funzionari del DEIPC hanno cercato di inserirgli un bastone nell’ano.
Franco Quintero è anche accusato di sparizioni forzate, come quella di Luis de la Sotta, capitano di un’unità d’élite o quella di Igbert Marín Chaparro, tenente colonnello. Infine Quintero è anche accusato di aver rubato beni alle vittime come “bottino di guerra” ed è sanzionato da Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito, Svizzera, Macedonia del Nord, Montenegro, Albania, Islanda, Liechtenstein, Moldavia, Armenia e Georgia.
“Bisogna mettere i missili a Cuba”: crescono in Russia le voci per sfidare gli Usa nel loro cortile
Dopo che la Società Storico-Militare Russa (RVIO), una delle punte di diamante di Vladimir Putin nella sua politica di espansionismo, ha assicurato che il ritiro delle truppe russe da Cuba nel 1993 fu “un errore” chiedendo il ritorno dei militari del Cremlino sull’isola, cresce la propaganda perché Mosca lo faccia. Vladimir Khomyakov, politologo e ideologo del regime russo, ha assicurato che “è ora che la Russia trasferisca il confronto con gli Stati Uniti nel suo ‘cortile’, in America Latina”. La tv russa Glavny ha dichiarato in un suo editoriale che “la Russia avrebbe dovuto dimostrare l’efficacia dei sistemi missilistici ipersonici Kinzhal molto prima. Ora gli Stati Uniti capiscono di non avere alternative a questo, e quindi forniscono armi all’Ucraina. Secondo gli esperti, al momento la Russia ha bisogno di rafforzare la sua influenza militare più vicino a Cuba e mostrare il suo potenziale”.
Per l’esperto militare Alexei Leonkov, commentatore politico del canale ufficiale Rossiya 1, “la domanda è cosa mettere lì esattamente. Certo, non missili con testate nucleari. Ma la stazione di monitoraggio è molto necessaria, così come una base navale a Santiago de Cuba per le nostre navi e sottomarini. E aeroporti per la nostra aviazione strategica. E, naturalmente, la moderna difesa aerea per coprire tutto. E, possibilmente, missili Iskanders e Kinzhal, in modo che gli Stati Uniti non si fanno illusioni su un attacco fulmineo”.
Paolo Manzo, 8 luglio 2023
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