Politica

Mezzo centrodestra vuole il lockdown all’austriaca - Seconda parte

La proposta (liberticida) fa proseliti. Frenano Zaia e Salvini

La proposta ha raccolto il plauso di più di un governatore. Fedriga chiede che “se ci saranno restrizioni, siano per tutti tranne che per i vaccinati”. Stefano Bonaccini è pronto a “discutere” di un eventuale lockdown all’austriaca. Stesso discorso per Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, convinto che le limitazioni differenziate debbano scattare con la zona arancione. Infine, Attilio Fontana: “Non possiamo pensare a restrizioni per i cittadini che hanno dimostrato fiducia” in Pfizer e Moderna. Ergo: se dovranno esserci, che siano per i reprobi non vaccinati. Sono d’accordo anche Matteo Renzi, mentre di parere contrario restano Giuseppe Conte e Giorgia Meloni.

L’uscita dei governatori leghisti al traino di Toti, fatta eccezione per Zaia che – saggiamente – ricorda i “problemi di costituzionalità” del lockdown mirato ai no vax, dimostra però anche la difficoltà del segretario del Carroccio di tenere la barra dritta nel suo partito. Senza uscire in prima persona, infatti, Salvini ha fatto trapelare da “fonti leghiste” di condividere la linea del governo. Ovvero: visto che i numeri non sono così preoccupanti come quelli di Vienna e che il sistema sanitario regge, per ora bisogna “evitare nuove restrizioni”. Sempre che i falchi del lockdown, tra qualche giorno, non abbiano la meglio.

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